VENEZIA - Il ministro Anna Maria Bernini, parlando di Medicina, l'ha ribadito anche in questi giorni: «Il numero chiuso così com'è non funziona più».
I DATI
Il taglio sarebbe una beffa, per un'area che lamenta una drammatica carenza di camici bianchi. Pur ricordando che la mancanza più grave riguarda gli specialisti, visto che non è stato ancora superato l'imbuto formativo causato dall'insufficiente numero delle borse di specializzazione rispetto alla quantità dei laureati in Medicina e chirurgia, è evidente che sarebbe comunque contraddittorio un restringimento iniziale nell'accesso alla professione. Ad ogni modo, per ora i dati sono questi: per i candidati italiani ed europei residenti in Italia, 334 posti a Padova (-51), 87 a Treviso (-1), 252 a Verona 252 (+20), 180 a Trieste e 148 a Udine (le ultime due entrambe invariate); per gli studenti extra-Ue che vivono all'estero, 6 a Padova (-25: anche questi in inglese), 3 a Treviso (+1), 3 a Verona e 2 a Udine (ambedue confermate).
L'ACCORDO
Come detto, il nodo da sciogliere è quello del corso in lingua inglese, come lascia intendere il decreto nel passaggio in cui viene detto che è emanato «nelle more dell'eventuale adozione dei decreti del Ministro dell'università e della ricerca di accreditamento delle sedi e dei corsi di laurea in lingua italiana e in lingua inglese presso le università che ne hanno fatto richiesta per l'a.a. 2023\2024». Fonti regionali riferiscono che Palazzo Balbi non è disposto a rinunce, ma è anzi determinato ad ottenere qualcosa di più: «Sulla base dei tavoli di lavoro che si sono tenuti finora, prosegue la trattativa con il Governo. L'obiettivo è di vedere non solo confermati i posti dello scorso anno, ma se possibile anche aumentati». In una nota, il Mur assicura attenzione: «I posti definitivi saranno determinati nell'ambito dell'accordo che sarà assunto dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano». Il dicastero ha dovuto puntualizzare i termini della questione in quanto dal confronto fra il decreto di quest'anno e quello dello scorso emerge una riduzione a livello nazionale di 576 posti. Gli uffici ministeriali escludono il calo e parlano anzi di un aumento di 476 unità, "oscurato" però dal fatto che «non sono ancora conteggiati i posti provvisori disponibili per i corsi in lingua inglese».
I DUE TEST
L'urgenza di pubblicare il decreto provvisorio, anziché attendere i numeri finali per la versione definitiva, è dovuta al fatto che quest'anno per la prima volta il concorso di accesso a Medicina non si svolgerà più in un'unica sessione, bensì in due tornate, a partire già dalla primavera. In base alla riforma varata dal governo Draghi, la prova si chiamerà Tolc (Test online Cisia) e permetterà al candidato di scegliere il punteggio migliore ai fini della graduatoria. Per lo svolgimento delle selezioni sono state individuate due finestre: la prima tra il 13 e il 22 aprile, la seconda tra il 15 e il 25 luglio. Nell'ambito di queste date, ciascun Ateneo fisserà i giorni e i turni dell'esame: 50 quesiti in 90 minuti, su materie come comprensione del testo e conoscenze acquisite negli studi, biologia, chimica e fisica, matematica e ragionamento. La classifica nazionale sarà pubblicata il 5 settembre, «in anticipo rispetto agli anni precedenti», sottolinea il ministero dell'Università.
GLI ALTRI
Il ministro Bernini ha firmato i decreti provvisori anche per altri due corsi, al momento sempre e solo in lingua italiana. Per quanto riguarda Odontoiatria, sono previsti 32 posti a Padova (più 2 per gli extracomunitari residenti all'estero), 25 a Verona e 40 a Trieste; rispetto allo scorso anno, c'è un incremento di 7 unità al Bo. Quanto invece a Veterinaria, ce ne sono anche per il nuovo anno accademico 96 a Legnaro (più 4 per gli extra-Ue che non vivono in Italia).