L'idrogeno spingerà i locomotori: il Fvg pronto a investire sui convogli ultramoderni. Si punta a utilizzarli sulla tratta Casarsa-Portogruaro

Sabato 28 Ottobre 2023 di M.A.
L'ultimissimo modello di treno a idrogeno prodotto e messo in commercio dal colosso ferroviario Alstom

PORDENONE/UDINE - I lavori, in questo caso specifico, sono programmati il prossimo anno con vista sul 2025, quando da programma il cantiere dovrebbe raggiungere il suo termine. Ma l'elettrificazione della linea ferroviaria tra Casarsa e Portogruaro, fondamentale per garantire un vero bypass in caso di malfunzionamento della direttrice Venezia-Udine ma anche per garantire un'alternativa credibile per raggiungere Mestre, sarà accompagnata anche da una seconda rivoluzione.

La Regione, infatti, sta procedendo speditamente all'introduzione dei primi treni alimentati ad idrogeno. E una delle direttrici-test sarebbe proprio quella rappresentata dalla Casarsa-Portogruaro.

INNOVAZIONE

Al momento il modello di punta è quello realizzato da Alstom. Il treno Coradia Stream alimentato ad idrogeno segna l'inizio di una nuova era nel trasporto ferroviario passeggeri in Italia. Risponde all'obiettivo europeo di ridurre del 100% le emissioni di C02 entro il 2050 ed è il primo treno a zero emissioni dirette di CO2 per l'Italia dotato di celle a combustibile a idrogeno, con una capacità totale di 260 posti a sedere e un'autonomia superiore a 600 chilometri. E il Friuli Venezia Giulia punterebbe proprio su questo convoglio non solo per la Casarsa-Portogruaro, ma anche per un vero sfruttamento dell'intera tratta non elettrificata tra Sacile e Gemona.

Il Coradia Stream a idrogeno manterrà gli elevati standard di comfort già apprezzati dai passeggeri nella sua versione elettrica e garantirà le medesime prestazioni operative dei treni diesel, compresa l'autonomia. Il Coradia Stream a Idrogeno può operare sulle linee non elettrificate in sostituzione dei treni che utilizzano combustibili fossili, e offre caratteristiche di comfort e silenziosità paragonabili a quelle degli altri modelli Coradia elettrici.

Al momento il progetto apripista riguardante i treni alimentati ad idrogeno è quello della Valcamonica, nel Bresciano, dove i convogli entreranno in servizio nel giro di qualche mese. Anche il Friuli Venezia Giulia, però, è in fase avanzata.

IL PIANO CONNESSO

«La diversificazione delle fonti energetiche è un vantaggio strategico per l'Italia e l'esperienza del Friuli Venezia Giulia con il progetto North adriatic hydrogen valley (Nahv) assieme a Slovenia e Croazia si muove in quest'ottica - ha detto di recente l'assessore Alessia Rosolen -. Abbiamo costruito la prima valle dell'idrogeno transfrontaliera nell'ambito del programma Horizon Europe: una scelta lungimirante di crescita sostenibile a livello transnazionale all'interno di una visione di sviluppo. È necessario accelerare la transizione energetica: ci sono i fondi, c'è la ricerca e ci sono i progetti. Ora si tratta di lavorare in maniera trasversale. Le politiche pubbliche e industriali creano il mercato, dobbiamo quindi essere veloci a costruire la filiera che non tenga conto solo di politiche energetiche e ambientali ma sia al centro delle politiche sociali economiche e di politica estera». Il contratto di cofinanziamento europeo di 25 milioni di euro - ha precisato ancora Rosolen - è stato sottoscritto lo scorso agosto e genererà per investimenti altri 375 milioni di euro con un obiettivo: produrre 5.000 tonnellate l'anno a fine progetto e l'autoproduzione (il 20% della produzione) sarà oggetto di scambi transfrontalieri. È un dato di costruzione di sistema e di realizzazione reale della valle dell'idrogeno.

Ultimo aggiornamento: 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci