Crisi di Suez, forniture bloccate: gli ospedali del Friuli restano senza letti

Sabato 17 Febbraio 2024 di Camilla De Mori
Ospedali senza letti per il blocco di Suez

UDINE-PORDENONE - Il blocco mercantile del Mar Rosso fa rallentare anche le forniture di tipo sanitario dirette verso il Friuli. In particolare, difficoltà sono state riscontrate dall'Azienda sanitaria Friuli Centrale per quanto riguarda la consegna delle spondine per i letti studiate per tenere al sicuro soprattutto i pazienti allettati. Di un tanto, AsuFc ha prontamente informato l'Azienda "zero" della Regione, che gestisce la regia degli acquisti e delle forniture.
La conferma arriva dal direttore dell'Azienda sanitaria universitaria che ha il suo quartier generale a Udine. Interpellato per una replica sulle segnalazioni ricevute dalla consigliera regionale Simona Liguori (Civica Fvg), che riguardavano in realtà i materassi per la prevenzione di piaghe da decubito nella disponibilità del Distretto di Udine, Caporale ha fatto sapere che il problema non riguardava questi materiali, regolarmente forniti e presenti, quanto, per l'appunto, i ritardi nella fornitura delle sponde.

DISTRETTO
«Risultano disponibili a magazzino sia letti che materassi anti-decubito - ha fatto sapere, infatti, il direttore generale di AsuFc Caporale -. Si registrano ritardi nella consegna delle spondine, in quanto la ditta fa difficoltà ad approvvigionarsi causa blocco mercantile nel Mar Rosso.

Di tale difficoltà è stata prontamente informata Arcs (l'Azienda regionale di coordinamento per la Salute del Friuli Venezia Giulia ndr) che gestisce la procedura». Per quanto riguarda le segnalazioni giunte a Liguori, Caporale ha chiarito che «ad oggi non risultano segnalazioni di disservizi o malcontento in Distretto né in Direzione aziendale».

L'INTERROGAZIONE
Tutto è nato, infatti, dall'intervento sollecitato dalla consigliera, che nel frattempo ha predisposto un'interrogazione a risposta immediata alla giunta regionale per sapere quale sia attualmente la situazione degli ausili antidecubito nel Distretto di Udine, «appreso che diversi utenti, rivolgendosi agli operatori, si sarebbero visti negare l'accesso» a tali strumenti, «con la motivazione della mancanza di disponibilità» di tali ausili, come si legge nell'intervento di Liguori. La consigliera regionale avrebbe anche raccolto una testimonianza che ha dell'incredibile. «Siamo al punto che un familiare deve andare dal meccanico delle biciclette per farsi riparare un materasso antidecubito?», si è chiesta infatti Liguori, sulla scorta di alcune segnalazioni. In un caso, infatti, fa sapere la consigliera, «a un familiare di un utente sarebbe stato risposto di rivolgersi ad un meccanico delle biciclette per autoripararsi l'ausilio, non avendo altre soluzioni». Il condizionale è quantomai d'obbligo, però. Interpellato su questo, infatti, il direttore generale di AsuFc, ha assicurato che non risultano segnalazioni di disservizi o disagi, né ai piani alti dell'Azienda, né al distretto udinese

INTERVENTO
La consigliera, comunque, porterà il caso in consiglio con un'interrogazione urgente. «In distretto sanitario di Udine qual è la situazione per questi ausili importantissimi? Ve ne sono in numero sufficiente per tutte le persone che ne necessitano e quelli che sono da riparare hanno la possibilità di essere sottoposti a manutenzione dal distretto stesso?», si chiede la consigliera. «Vogliamo vederci chiaro - afferma Liguori -. È bene che si sappia che sono presidi fondamentali per evitare il pesante peggioramento della qualità della vita dei pazienti che rimangono per ore distesi a causa di una malattia. L'assenza di adeguato materasso, anche solo per qualche ora, può provocare il formarsi delle piaghe da decubito e creare dolori e peggiorare ulteriormente la condizione del paziente. Inoltre prevenire il formarsi delle piaghe riduce la necessità di trattamenti medici e interventi chirurgici correlati, contribuendo a ridurre le sofferenze della persona e anche i costi sanitari complessivi».
 

Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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