MEDUNO - Energia elettrica gratis per le comunità della montagna dove operano grandi centrali idroelettriche: in Commissione a Trieste, con il via libera bipartisan, passa la rivoluzione epocale.
TUTELA DEL LAVORO Inoltre si blinda la tutela della stabilità occupazionale e della sicurezza del personale nelle procedure di assegnazione delle concessioni. Sono la percentuale della destinazione della cessione di energia e più ferree clausole sociali le due principali novità che la IV Commissione consiliare presieduta da Mara Piccin (Fi) ha inserito, all'unanimità, dietro originaria richiesta di Nicola Conficoni (Pd), nel disegno di legge 107 sull'assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua (quelle che eccedono i 3mila KW di potenza nominale media annua) a uso idroelettrico, presentato dall'assessore regionale a Energia e Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, la scorsa settimana e a cui è stata abbinata la proposta di legge 98, di pari materia, a firma Cristian Sergo (M5S) e numerosi altri consiglieri di ogni gruppo di opposizione. PRIMI PASSI I primi impianti coinvolti saranno quelli di Meduno, interessante il corso d'acqua Meduna, potenza circa 7,1 Megawatt (concessione scaduta nel 2010); Valina e Chievolis, situati nel comune di Tramonti di Sopra e interessanti i corsi d'acqua Meduna e Silisia, potenza circa 12,1 MW (concessione unica che scadrà il 13 luglio 2021); Colle e Istrago nel comune di Spilimbergo, interessante il corso d'acqua Meduna, potenza circa 8,5 Mw (la concessione scadrà il 30 giugno 2024). Tutti sono attualmente in concessione a Edison.
LINEA BIPARTISAN L'auspicio generale dei consiglieri relativamente al testo, che già in larga parte accoglie le richieste giunte dai territori, è che possa trovare in Aula ancora altre soluzioni unanimi. «L'acquisizione della competenza regionale sulle grandi derivazioni idroelettriche è una grande opportunità per la Regione. Anche grazie al nostro intervento le risorse energetiche potranno rimanere sul territorio montano e i lavoratori delle centrali saranno garantiti grazie a maggiori tutele - il commento di Conficoni, che poi voluto mettere in chiaro altri obiettivi -. L'accoglimento dei nostri emendamenti, modificati e condivisi quindi da tutta la Commissione, permettono di fare un passo avanti nella direzione auspicata da Comuni, lavoratori e sindacati. L'emendamento presentato per chiedere che anche il 100 per cento dei canoni introitati venga lasciato sul territorio, invece, non è stato accolto - conclude Conficoni, che esprime lo stesso rammarico del consigliere Sergo -. Lo ripresenteremo in Aula per far sì che il provvedimento sia ancor più aderente alla necessità di rilanciare la nostra montagna che subisce i maggiori disagi derivanti dallo sfruttamento della risorsa idrica e giustamente chiede di poter beneficiare dei proventi derivanti dal suo utilizzo per promuovere uno sviluppo sostenibile».