Electrolux, nello stabilimento di Porcia i volumi non crescono: rischiano 100 operai

Si moltiplicano le voci che nel prossimo incontro a maggio l'azienda presenti un altro conto salato

Giovedì 11 Aprile 2024 di Loris Del Frate
Electrolux, nello stabilimento di Porcia i volumi non crescono: rischiano 100 operai

PORDENONE - Neppure il tempo di "digerire" l'accordo fatto per gli esuberi legati agli impiegati che le organizzazioni sindacali si trovano già di fronte a un rischio che la seconda settimana di maggio potrebbe concretizzarsi in tutti i suoi pericoli per l'occupazione. Stiamo parlando ancora dell'Electrolux e nel dettaglio dello stabilimento di Porcia, dove oramai da qualche giorno aleggia un brutto presentimento. Per carità, si tratta di una impressione, non di certezze, ma la preoccupazione è suffragata dal fatto che sino ad ora non ci sono stati aumenti di volumi che riguardano la fabbrica pordenonese, ma quello che è peggio è che le prospettive, almeno per i prossimi mesi, non sembrano particolarmente positive sul fronte della crescita dei numeri delle lavatrici da produrre.


Gli operai

E così, dopo gli esuberi oramai conclamati e stabiliti degli impiegati, nel mirino finiscono anche quelli degli operai in linea che - è bene ricordare - sono cento. Una cifra decisamente considerevole. C'è subito da dire che allo stato a Porcia sono stati attivati gli ammortizzatori sociali e nel dettaglio i contratti di solidarietà che scadranno il prossimo giugno. C'è un altro passo importante. Nei mesi scorsi, sino a quando erano in corso le trattative per chiudere l'accordo sugli esuberi degli impiegati, l'azienda si era impegnata a prorogare per gli operai l'ammortizzatore sociale per altri sei mesi, in attesa che la situazione dei volumi potesse prende una piega positiva con un rialzo sperato per gli ultimi mesi dell'anno. Da un po' di tempo, però, all'interno dello stabilimento continuano a rincorrersi voci che vanno in senso diverso, ossia verso la possibilità che il vertice Electrolux ritenga necessario ridurre anche il personale in linea di cento unità.

L'idea sarebbe quella di procedere con lo stesso metro utilizzato per gli impiegati, dimissioni volontarie incentivate, ma anche in questo caso attivando comunque la procedura legata agli esuberi.


Il sindacato

«Per quanto ci riguarda - spiegano sia Simonetta Chiarotto (Cgil) che Gianni Piccinin (Cisl) - noi siamo fermi a quando aveva anticipato l'azienda nei mesi scorsi, ossia la disponibilità, nel caso in cui a giungo i volumi non fossero cresciuti, a procedere con una estensione dei contratti di solidarietà. Questa è la nostra ferma intenzione. Se da un lato - vanno avanti i due rappresentanti sindacali - anche noi abbiamo sentito voci su questo tipo di atteggiamento che intenderebbe assumere l'azienda, dall'altro lato aspettiamo il 14 maggio, data in cui è fissato l'incontro. Vedremo cosa ha da dirci il vertice Electrolux. Resta inteso che se proponessero la stessa trafila già vista per gli impiegati, il nostro atteggiamento sarebbe contrario e rimetteremo sul tavolo la proroga degli ammortizzatori sociali».

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Gli impiegati

Dopo aver trovato l'intesa c'è da dire che sino ad ora non ci sono state dimissioni, anche perché c'è ancora tempo per decidere. Resta il fatto che per poter avere la Naspi per due anni, gli impiegati non si dimetteranno volontariamente, ma saranno licenziati dopo aver trattato il bonus d'uscita che parte da 70 mila euro. La seconda opzione, invece, è quella di restare al lavoro sino alla fine dell'anno per poi andare avanti con le procedure degli esuberi. Il risultato alla fine potrebbe essere simile anche per gli operai, sempre ammesso che l'azienda voglia ridurre il personale, ma in questo caso si metterebbe ad alto rischio pure il futuro dello stabilimento di Porcia. Il numero dei lavorati attuali, infatti, è tarato per la produzione di 750 mila pezzi l'anno, cifra che è stata considerata necessaria per tenere in piedi la fabbrica. Se dovessero mancare cento operai in linea sarebbe impossibile raggiungere quel numero anche con una crescita dei volumi, mettendo a rischio, nel tempo, anche la possibile permanenza dello stabilimento. Proprio per questo sia dalla regione che dal ministero, durante gli incontri che si erano tenuti, era stato chiesto ad Electrolux un piano industriale per Porcia che ancora non è si è visto.

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