SAN GIORGIO - Cantina Rauscedo ha ottenuto la prima certificazione regionale di Filiera Sostenibile con lo standard Sqnpi (Sistema di qualità nazionale di protezione integrata) in Friuli Venezia Giulia. «Grazie al nostro impegno e alla nostra determinazione, siamo riusciti ad anticipare di un anno il rispetto della norma ministeriale che obbligherà a certificare anche le attività di cantina secondo i criteri di sostenibilità», ha affermato il presidente Antonio Zuliani. Questa scelta rappresenta un passo importante per l'adozione di un protocollo di sostenibilità nell'intera filiera vitivinicola, garantendo una maggiore qualità e la completa tracciabilità dei prodotti e dei processi ad essi collegati. «La nostra Cantina - ha proseguito - è impegnata in operazioni sostenibili, compresa la gestione delle acque di scarico da lavaggi che vengono recuperate e depurate in modo adeguato.
IL FUTURO
«La consegna della certificazione è stata un momento di grande importanza - ha concluso -. Continueremo a lavorare con determinazione per mantenere gli standard di sostenibilità e per contribuire al progresso della filiera vitivinicola in modo responsabile. La nostra cantina sarà sempre un punto di riferimento per la qualità, la tracciabilità e l'attenzione all'ambiente». A oggi, la Cantina cooperativa pordenonese lavora circa 240mila ettolitri di vino, commercializzati soprattutto sfusi e, in piccola parte, in bottiglie e bag in box. I produttori che, in vigna, rispettano le norme della certificazione Sqnpi, sono una quarantina.
IL TRAGUARDO
«La certificazione di "Sostenibilità della filiera vitivinicola" (requisito da quest'anno obbligatorio per le cantine certificate Sqnpi per la fase di trasformazione dell'uva) ha aggiunto lo stesso Bertolami impegna le strutture di produzione enoica a rispettare una serie di parametri e a migliorarli in un triennio. Tutte le operazioni di cantina, in sostanza, devono essere "sostenibili": la gestione dei reflui e delle acque di scarico; dei residui e degli scarti di produzione; i consumi energetici e le fonti di approvvigionamento; gli imballaggi; i contratti di lavoro dei collaboratori e la loro formazione, il rispetto delle norme di sicurezza». Oltre a essere già certificata come "biologica", la Cantina di Rauscedo punta al raddoppio dell'autoproduzione energetica nel triennio e all'utilizzo di imballaggi in carta provenienti dalla filiera certificata della Gestione forestale sostenibile.