Bottiglie con etichette salutiste: quella "F" sui vini «decreterebbe la loro fine»

Giovedì 10 Febbraio 2022 di Lucio Piva
Foto di Jill Wellington da Pixabay

COLLI EUGANEI (PADOVA) - "F" come fine. Questo sarebbe, secondo la Confederazione Italiana Agricoltori, il sicuro destino cui andrebbero incontro le 3486 aziende vitivinicole della provincia padovana se fosse accolta la proposta di Nutriscore di classificare con una f nera il vino ed altri alcolici, bollando i prodotti come fortemente nocivi per la salute umana.


LA CRISI

Le prime a soccombere secondo l'Associazione di categoria sarebbero le aziende dei Colli, che negli anni hanno fatto della rinomanza e qualità dei prodotti un valore aggiunto della produzione agricola veneta.

La rivolta dei viticoltori si è scatenata dopo che il nutrizionista Serge Hercberg, uno degli sviluppatori del sistema di etichettatura alimentare Nutri-Scores, ha proposto di etichettare le bevande alcoliche con la lettera nera F per mettere in guardia contro il loro consumo. Inutile dire che la proposta salutista, nata in Francia, ha subito messo in allarme i produttori transalpini. La risonanza negli ambienti della produzione agricola padovana non è stata da meno. La Cia di Padova l'ha già definita come scellerata. «Negli ultimi tempi ha sottolineato il direttore della Confederazione, Maurizio Antonini - stiamo assistendo ad una continua criminalizzazione, in primis del vino, senza quella necessaria distinzione tra consumo moderato e abuso, ed ignorando completamente valori come la qualità e la tradizione. Una proposta del genere manderebbe in rovina una patrimonio costituito, solo nei Colli Euganei, da 8mila ettari vitati».

L'INCUBO

Proprio i viticoltori dei Colli sembrano rivivere l'incubo patito due anni fa all'inizio della pandemia, quando si fece strada un'altra incredibile richiesta, legata alla commercializzazione del vino con l'etichetta virus free.
Venne in particolare richiesta nei confronti del prodotto proveniente dai Colli Euganei. E fece gridare allo scandalo tantissime aziende della zona. La proposta non andò in porto ed i viticoltori dei Colli si augurano che lo stesso avvenga ora per l'idea sostenuta da Nutriscore. Dalla Cia arriva dunque un appello alle istituzioni per bloccare sul nascere l'apposizione del marchio F sulle bottiglie dei produttori. Le etichette che indicano la nocività del prodotto potrebbero infatti fungere da epigrafi funebri per l'intero distretto vitivinicolo dei colli. «Le indicazioni delle etichette conclude Antonini - devono informare e non condizionare le scelte». Per i consumatori sarebbero maggiori i danni dei benefici, mettendo in crisi il loro rapporto con il prodotto di qualità. Ma per le aziende vitivinicole, l'effetto sarebbe devastante, e penalizzerebbe non solo la genuinità del prodotto tipico, ma la garanzia di qualità di tante filiere locali».

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