COLLI EUGANEI (PADOVA) - "F" come fine. Questo sarebbe, secondo la Confederazione Italiana Agricoltori, il sicuro destino cui andrebbero incontro le 3486 aziende vitivinicole della provincia padovana se fosse accolta la proposta di Nutriscore di classificare con una f nera il vino ed altri alcolici, bollando i prodotti come fortemente nocivi per la salute umana.
LA CRISI
Le prime a soccombere secondo l'Associazione di categoria sarebbero le aziende dei Colli, che negli anni hanno fatto della rinomanza e qualità dei prodotti un valore aggiunto della produzione agricola veneta.
L'INCUBO
Proprio i viticoltori dei Colli sembrano rivivere l'incubo patito due anni fa all'inizio della pandemia, quando si fece strada un'altra incredibile richiesta, legata alla commercializzazione del vino con l'etichetta virus free.
Venne in particolare richiesta nei confronti del prodotto proveniente dai Colli Euganei. E fece gridare allo scandalo tantissime aziende della zona. La proposta non andò in porto ed i viticoltori dei Colli si augurano che lo stesso avvenga ora per l'idea sostenuta da Nutriscore. Dalla Cia arriva dunque un appello alle istituzioni per bloccare sul nascere l'apposizione del marchio F sulle bottiglie dei produttori. Le etichette che indicano la nocività del prodotto potrebbero infatti fungere da epigrafi funebri per l'intero distretto vitivinicolo dei colli. «Le indicazioni delle etichette conclude Antonini - devono informare e non condizionare le scelte». Per i consumatori sarebbero maggiori i danni dei benefici, mettendo in crisi il loro rapporto con il prodotto di qualità. Ma per le aziende vitivinicole, l'effetto sarebbe devastante, e penalizzerebbe non solo la genuinità del prodotto tipico, ma la garanzia di qualità di tante filiere locali».