PADOVA - Il regalo di Natale.
LA VICENDA
I due si erano frequentati per circa tre anni, fino a quando la donna nel 2022 aveva deciso di interrompere la relazione. Da quel momento è iniziato il suo calvario. Un calvario fatto di telefonate, messaggi, ma soprattutto appostamenti. Tanti appostamenti. Il 46enne, nonostante risieda a Treviso, nell’ultimo anno e mezzo ha continuato a presentarsi nel Padovano, davanti all’abitazione della donna e al suo posto di lavoro. Una presenza costante, asfittica. Tanto che lei in più occasioni si era rivolta ai carabinieri fino a quando, esasperata, lo scorso ottobre ha deciso di querelarlo.
Ne era scaturito un ammonimento, emesso dal questore di Padova e notificato al trevigiano, cui veniva imposto di interrompere immediatamente la persecuzione in atto nei confronti dell’ex fidanzata. Un provvedimento che tuttavia l’uomo non ha mai rispettato, continuando anche in questi mesi con le sue comparsate sia a sotto casa che davanti all’ufficio dove la vittima lavora. Non solo. Ha ricominciato anche con le telefonate, sempre più frequenti e assillanti, sempre con un unico tema: rivedersi di persona.
L’INTERVENTO
La donna non solo non ha mai accettato ma ha anche sempre messo in chiaro che la relazione era finita.
Mercoledì però il suo incubo è tornato a materializzarsi. Davanti al posto di lavoro è comparso lui, con un pacchetto infiocchettato tra le mani. Ha detto che quello era il regalo di Natale per la donna, che voleva a tutti i costi consegnarglielo. Lei, ancora una volta, è stata categorica: no. Un ennesimo diniego ancora una volta inutile, perché il trevigiano ha rifiutato di andarsene e tra i due è scoppiato un litigio. Alla fine il 46enne si è allontanato, ma il sollievo è durato poco. Qualche minuto ed eccolo tornare: si è piazzato davanti alla vetrina, immobile, a fissare all’interno in attesa della fine del turno dell’ex compagna.
A quel punto la donna, spaventata, ha chiamato il 112 e spiegato la situazione. Una pattuglia è partita dalla caserma di Prato della Valle per raggiungerla e, quando i militari sono arrivati davanti all’ufficio hanno trovato l’uomo ancora in attesa della sua preda. Colto in flagranza, è stato quindi portato in caserma, dove sono emerse la denuncia sporta a ottobre e l’ammonimento del questore mai rispettato. Anche a fronte dei precedenti il 46enne è stato arrestato con l’accusa di atti persecutori e portato in carcere a Padova.