Baronissi, calci e pugni alla commessa: 30enne assolto per infermità mentale

Tuttavia, ogni tre mesi, il personale sanitario dovrà relazionare sulle condizioni psicofisiche del ragazzo (sofferente di una patologia da tempo), valutandone la pericolosità sociale nel tempo.

Venerdì 5 Aprile 2024 di Nicola Sorrentino
Il tribunale di Nocera Inferiore

Aveva aggredito con calci e pugni la titolare di una boutique, cogliendola alle spalle e infierendo su di lei con estrema violenza. Al punto da provocarle svariati traumi, di una certa gravità. Per quei fatti, risalenti all’8 dicembre scorso a Baronissi, il giudice del Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso sentenza di assoluzione per un ragazzo di 30 anni. Il giovane non era capace di intendere e di volere al momento dei fatti, secondo la relazione di un perito nominato, per il processo, dal tribunale.

Le accuse contestate erano stalking e lesioni aggravate. Contestualmente all’assoluzione - la sentenza sarà depositata entro due settimane - il giudice monocratico ha applicato al ragazzo la misura di sicurezza della libertà vigilata per 2 anni, presso una casa di cura, dove attualmente l’imputato si trova da diversi mesi. I due anni cominceranno a decorrere quando la sentenza sarà definitiva. Tuttavia, ogni tre mesi, il personale sanitario dovrà relazionare sulle condizioni psicofisiche del ragazzo (sofferente di una patologia da tempo), valutandone la pericolosità sociale nel tempo. L’imputato era assistito dall’avvocato Carmelina Maiorino. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, quel giorno la ragazza, di 35 anni, fu aggredita mentre tornava presso l’attività commerciale, dopo un passaggio veloce in un bar. Il ragazzo la colse di sorpresa, scaraventandola con la testa sulla porta del negozio, per poi prenderla ripetutamente a pugni al volto.

A liberarla dalla sua morsa furono diverse persone, intervenute per bloccare e allontanare a fatica l’imputato.

La giovane fu ricoverata in ospedale, avendo riportato contusioni multiple alla testa, una grave ferita all’occhio e diverse escoriazioni. I giorni di prognosi furono venticinque. Stando alle indagini, dal 2021 fino al giorno dell’aggressione, l’imputato avrebbe tormentato e minacciato più volte di morte la vittima, piazzandosi nei pressi del suo negozio e incolpandola del fatto che si trovasse in cura, in ragione di un trattamento sanitario obbligatorio a cui fu sottoposto in passato. Attraverso una serie di esternazioni, il ragazzo la incolpava di averle messo «le trappole e i droni in casa», al punto da farle temere per la propria incolumità. Diversi giorni prima dell’aggressione, il giovane aveva già minacciato di morte la 35enne, dopo averle rivolto un saluto con apparente tranquillità. La circostanza fu segnalata ai carabinieri, che avevano raggiunto il 30enne in casa, trovandolo in forte stato confusionale. Il ragazzo resta imputato in un altro procedimento, in attesa del vaglio del Gip del tribunale di Salerno, per un’altra accusa di stalking.

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Avrebbe perseguitato una ragazza, a Salerno, dopo essersi invaghito di lei. Fatti per i quali fu sottoposto agli arresti domiciliari.

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