Acqua termale per combattere la siccità, la proposta del sindaco: «Depurarla e non sprecarla nei canali»

Giovedì 23 Giugno 2022 di Eugenio Garzotto
La proposta del sindaco Mortandello: usare le acque reflue termali per combattere la siccità

MONTEGROTTO - La grave siccità e la conseguente crisi idrica potrebbero essere efficacemente fronteggiate con l'utilizzo delle acque reflue dei trattamenti termali, opportunamente desalinizzate. La proposta arriva dal sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello.

Il primo passo, a parere del capo della giunta sampietrina, dovrebbe essere la creazione di un gruppo di lavoro per valutare fattibilità e costi economici dell'operazione.

Acqua termale per combattere la siccità

«I recenti fatti di cronaca - sottolinea Mortandello - ci raccontano di una crisi idraulica che sta provocando enormi problemi, con i livelli dei fiumi ai minimi storici da almeno settant'anni. Questo ci impone una riflessione su come gestiamo la risorsa termale. Il primo pensiero va ovviamente alla manutenzione delle condutture per evitare dispersioni, ma, a mio modo di vedere, nel nostro ambito termale euganeo, un ragionamento serio e approfondito andrebbe fatto anche sul riuso dell'acqua termale. Si stima - continua il primo cittadino - che ogni anno gli alberghi ne prelevino circa 15 milioni di metri cubi che, una volta esaurito il processo produttivo, vengono espulsi negli scoli. Non si tratta di acqua pura, ma di un'acqua salso-bromo-iodica, ossia ricca di sali. Bisognerebbe fare in modo che venisse depurata della salinità e, anziché essere totalmente dispersa nei canali, potesse essere usata per irrigazioni agricole».

Pronta la mozione

Mortandello intende presentare una mozione al Consiglio comunale, coinvolgendo poi gli altri enti territoriali: «Da un punto di vista tecnico raccoglieremo delle informazioni per valutare la sostenibilità di questa azione, che ovviamente non può essere portata avanti da un singolo Comune ma deve essere una prospettiva della destinazione turistica, supportata dal Consorzio Bacchiglione, dalla Gestione Unica (l'ente regionale che gestisce il bacino idrominerario), e dalla Regione del Veneto». A convincere Mortandello a battere questa strada il fatto che alcune realtà imprenditoriali già adottino tale sistema. «Ci sono hotel dove l'acqua viene purificata e usata per abbeverare i giardini, un utilizzo che non ha nulla a che vedere con la cura termale. Oltretutto, negli ultimi quaranta, cinquant'anni sono stati prelevati anche più di 15 milioni di metri cubi d'acqua ed è importante gestire questa risorsa e non sprecarla gettandola nei canali. Tra l'altro conclude Mortandello - anche per i sali depurati potrebbe esserci un secondo utilizzo a fini cosmetici o per l'agricoltura».

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