Siccità, è allarme: canali ostruiti dai detriti e rischio rincari su frutta e verdura

Situazione drammatica sia in campagna che in città Cia: «La penuria di prodotti porterà aumenti al 30%».

Mercoledì 22 Giugno 2022 di Alberto Rodighiero, Enrica Marchetto
Il Bacchiglione (foto dalla pagina Facebook di Chiara Gallani)

PADOVA - Una situazione drammatica, che sta piagando sia le campagne della Bassa Padovana che il resto della provincia e pure il capoluogo. Anche in provincia di Padova la siccità non dà tregua e fa registrare condizioni che non si vedevano da decenni.

Condizioni che pesano soprattutto sull'agricoltura e che porteranno a forti rincari sui prodotti, ma che preoccupano anche il flusso dei canali nella città del Santo.

Cosa succede in provincia

Nella Bassa Padovana è prevista un'impennata per i prodotti ortofrutticoli e il latte. A causa della siccità i prezzi finali aumenteranno del 30%. A dirlo è Cia Padova che nelle ultime settimane ha monitorato un fenomeno, quello dell'attuale scarsità idrica, che in provincia non è mai stato così drammatico. Nell'ultimo bollettino Arpav si precisa che, rispetto alla media storica mensile, nelle prime due settimane di giugno il deflusso medio dell'Adige a Boara Pisani registra un -58%, mentre quello del Po a Pontelagoscuro (Fe) addirittura un -81%. «Siamo nella fase clou dell'accrescimento di mais e soia - spiega il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato - Minori apporti idrici comporteranno una minor resa del prodotto finale, con perdite che in alcuni casi potrebbero sfiorare il 50%». Anche Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, è intervenuta sul tema: «Siamo tutti d'accordo che l'agricoltura è un settore strategico per la nostra economia e per questo è assolutamente urgente unire le forze e fare fronte comune - ha spiegato - Regione, Provincia, Comuni assieme alle associazioni che le rappresentano (Upi e Anci) devono sedersi al tavolo con le associazioni di categoria dei coltivatori e cercare soluzioni sia per fronteggiare la situazione contingente che per gestire le difficoltà nel medio periodo». Si prospetta una resa minore pure per insalate, pomodori, carote, patate, meloni, pesche, mele e pere. «Da qui la previsione di un'impennata dei prezzi sugli scaffali dei supermercati - conclude Trivellato - già da luglio. Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, anche per scongiurare l'eventualità di un razionamento dell'acqua. Non sprechiamone nemmeno una goccia».

La situazione in città

Anche nel capoluogo la preoccupazione è forte. Nonostante l'attesa per la nomina della nuova giunta che, di fatto, ha congelato le sue deleghe (in primis quella all'Ambiente), Chiara Gallani resta in prima linea sul fronte dell'emergenza idrica. Ieri mattina, 21 giugno, l'esponente di Coalizione civica ha fatto un sopralluogo insieme agli addetti del Genio civile. «Abbiamo pochi giorni - ha spiegato - Il Tronco maestro è senz'acqua, alle porte c'è un collasso ecologico dei canali padovani: dalla perdita della vita acquatica, alla possibile crisi igienico-sanitaria. Le cause sono sia l'abbassamento dei livelli delle acque del Bacchiglione che un accumulo di sedimenti prima dell'ingresso in città».
«Se infatti i livelli sono scesi, il Bacchiglione ha ancora una portata sufficiente per alimentare i canali interni - ha aggiunto Gallani - Gestione e manutenzione sono in capo al Genio civile. Nel mentre, con il progetto comunale Padova e i suoi canali da ore si lavora per alleggerire l'ostruzione al livello del ponte dei Cavai e fino al bastione Alicorno, per ossigenare e far defluire le acque». La situazione al Bassanello è infatti particolare. «L'unica soluzione praticabile nell'immediato è lo sterramento del tappo di sedimenti a monte del ponte dei Cavai, all'ingresso del Tronco maestro in città, in modo da ripristinare il deflusso delle acque» ha puntualizzato Gallani. Il progetto Padova e i suoi canali è realizzato in partenariato con Amissi del Piovego, Cooperativa Piovego e il Dipartimento di Ingegneria industriale dell'Università e ha come finalità la pulizia regolare dei canali dal verde indesiderato e dai rifiuti sulle sponde, sul pelo dell'acqua e sul fondale. Fra gli altri scopi la gestione delle aree verdi e monumentali ripariali, la formazione e qualificazione del personale e la partecipazione civica con visite dimostrative in barca, accessibili anche a persone con disabilità.

Ultimo aggiornamento: 16:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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