Padova. Scritte sul Caffè Pedrocchi, telecamere e social al setaccio per individuare il responsabile

Per togliere le scritte dai muri il Comune spende ogni anno circa 50mila euro

Sabato 11 Maggio 2024 di Nicola Munaro, Alberto Rodighiero
Pedrocchi

PADOVA - Le telecamere le stanno analizzando tutte. Quelle del centro e quelle puntate sui luoghi deturpati nella notte tra mercoledì e giovedì con la scritta "Stop Genocide" comparsa sulle mura del Pedrocchi (lato via VIII Febbraio), su Porta Portello, sulla recinzione del cantiere della torre degli Anziani e in via Nazario Sauro, nell'angolo di palazzo diventato tela per Kenny Random.

Scritte sul Pedrocchi, telecamere e social al setaccio

Perché se a firmare è stata un'unica mano e in effetti da una prima visione delle immagini di sicurezza comunale si vede una persona con il volto coperto scrivere sui muri l'ipotesi che la procura e gli agenti della Digos stanno seguendo è che lui non fosse solo l'altra notte ma che a fianco (o attorno) avesse altre persone a fare da palo, ad avvertirlo dell'eventuale arrivo di una pattuglia.

Questo stanno cercando gli agenti dall'analisi di tutte le telecamere che visionano il centro di Padova.

Altro corno dell'indagine è la verifica di tutte le piattaforme social: lì dentro gli investigatori sono alla ricerca di qualche possibile rivendicazione o di un messaggio con il quale si sono dati appuntamento il regista e gli esecutori del blitz che ha danneggiato edifici storici e tutelati dalla Soprintendenza. O se anche solo ne abbiano discusso per organizzare l'azione di protesta, che si inserisce in un momento in cui ciò che sta succedendo nella Striscia di Gaza è all'ordine del giorno in fatto di proteste.

In attesa delle relazioni degli agenti di polizia, la Procura ha aperto un fascicolo d'indagine: non ci sono iscritti né tanto meno il reato anche se il fatto aver colpito un edificio tutelato dai Beni culturali e architettonici complica il quadro dei responsabili, facendoli scivolare nel risvolto penale. Nel frattempo le scritte sul muro laterale del caffè Pedrocchi, simbolo di Padova, sono già state ripulite: adesso servirà un secondo intervento per ritinteggiare l'edificio in conformità con quanto previsto dai paletti della Soprintendenza, che richiamano al rispetto della storia per ogni restauro in palazzi di pregio.

Pulire le scritte che imbrattano i muri: quanto costa

Per togliere le scritte dai muri il Comune spende ogni anno circa 50mila euro e per rendere il servizio più efficiente ha anche sottoscritto un'intesa con l'associazione Retake. «La rimozione di queste scritte - ha spiegato ieri il vicesindaco Andrea Micalizzi - ha naturalmente un costo. Tra personale impiegato e materiai utilizzati la spesa si attesta, appunto, attorno ai 50mila euro all'anno». Nel 2022, intanto, l'amministrazione Giordani ha sottoscritto con il gruppo volontari Retake Padova, nell'ambito del Regolamento Beni comuni, un patto di collaborazione per la riqualificazione di beni comuni come muri, pilastri, cartelli turistici, cartelli stradali e oggetti di arredo, che si trovano nelle vie principali della città. Di fatto, il lavoro dei volontari si concentra soprattutto sui lavori di rimozione delle migliaia di scritte che imbrattano un po' tutto il territorio comunale. Nello specifico, il patto prevede la pulizia e la pittura di muri, pilastri superfici imbrattate compresa la rimozione di adesivi, la copertura delle scritte vandaliche e pulizia dei rifiuti abbandonati. L'obiettivo dell'operazione è il decoro delle vie principali della città. Il Comune mette a disposizione pittura smalti carrelli pennelli e rulli e agevola l'attività dei volontari attraverso la concessione di permessi Ztl e di autorizzazioni per eventuali trasporti.

Prima del blitz dell'altra notte, un mese fa il Comune era stato impegnato a ripulire la facciata della Fiera, imbrattata da scritte contro il 5G.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci