Città della Speranza: «Servono più fondi pubblici per la ricerca delle malattie rare»

Domenica 25 Giugno 2023 di Madeleine Palpella
L'APPELLO - Alla Città della Speranza servono più fondi pubblici per la ricerca

PADOVA - Si è tenuto ieri il consiglio generale della fondazione Città della Speranza Onlus, durante il quale sono stati presentati il bilancio 2022, il piano triennale della ricerca scientifica, il bilancio di sostenibilità 2022 e la nomina due nuovi consiglieri. Il saldo tra entrate e uscite per l’ente ha raggiunto la parità, ma il presidente dell’Istituto di ricerca pediatrica (Irp) Giovanni Franco Masello non ha mancato di sottolineare come i contributi arrivati dal settore pubblico (appena 14mila euro a fronte dei 1.466.420 euro del privato) scarseggino, richiamando i molti sindaci presenti a un maggiore impegno in questo senso.
 

I DATI
Il bilancio 2022, approvato e firmato, esprime uno stato di salute del patrimonio totale attivo e passivo pari a 40,848 milioni di euro. Un dato particolare riguarda i ricavi: i contributi dai privati ammontano a 1.466.420 euro, quelli pubblici sono 14.063 euro. Il totale dei ricavi, rendite e proventi da attività di interesse generale ammonta a 5.038.634 euro, poco meno dello scorso anno. «Rappresentati delle istituzioni, dove siete? I soldi pubblici sono ben pochi ha sottolineato duramente Masello, presidente di Irp, rivolgendosi ai primi cittadini presenti e a quelli dei comuni gemellati con l’ente . Io sono un cittadino come voi, facciamo qualcosa insieme per realizzare grandi cose per i vostri cittadini che si andranno a curare. Solo con i fondi possiamo creare anche aziende che possono dare lavoro ai giovani. I nostri giovani studiano nelle nostre prestigiose università, poi vanno all’estero e il più delle volte non fanno ritorno. Le istituzioni non ci sono, ci danno solo le autorizzazioni, ma abbiamo bisogno di risorse concrete. Perché non vi assumete delle responsabilità? Sono 195 i comuni gemellati: capisco i piccoli, ma quelli grandi dovrebbero fare a gara a chi dona di più».

 

GLI OBIETTIVI
Gli amministratori comunali presenti erano 52 fra sindaci e vicesindaci dei 195 comuni gemellati con l’ente. La fondazione, che opera da 28 anni, ha raggiunto obiettivi importanti, come la costruzione di sei strutture ospedaliere e 166 progetti di ricerca finanziati, diventando un punto di riferimento nazionale ed europeo. La missione principale è sconfiggere le malattie dei bambini attraverso il finanziamento nella ricerca pediatrica, la diagnosi e l’individuazione di nuove terapie.
«Sono 101 i milioni di euro raccolti in 28 anni, merito di donatori, volontari e aziende spiega Andrea Camporese, presidente di Città della Speranza. Dall’inizio degli anni ‘90 la sopravvivenza alle malattie pediatriche è passata dal 70% all’85%. Sono aumentati i bambini che possono sconfiggere la malattia e che potranno diventare grandi, dobbiamo continuare a lottare per il 15% rimanente».

GLI INTERVENTI
«Tutti hanno diritto alla vita, vi ringrazio per la collaborazione per un intento comune ha evidenziato Daniela Mapelli, rettrice dell’Università. Da soli non si fa nulla, bisogna fare rete e squadra, le istituzioni non sono sufficienti: c’è bisogno di volontari e Padova lo ha dimostrato con la nomina a capitale del volontariato. Per curare le malattie pediatriche occorre ricerca seria ed è qui che entra in campo l’università». «Per le imprese venete penso sia un dovere partecipare a questa straordinaria avventura ha spiegato Roberto Marcato, assessore allo sviluppo economico della Regione . La cosa interessante di questa fondazione è che quello che viene donato va investito tutto nella ricerca. Il mio compito è informare, sensibilizzare e avvicinare il più possibile le aziende a questa realtà». «Operare per dare un futuro migliore ai bambini è un atto che merita la nostra gratitudine e approvazione ha commentato Caterina Coppo, consigliera comunale. Bisogna continuare la collaborazione essenziale fra il pubblico e il privato».

Ultimo aggiornamento: 11:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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