Cellulari “sotto chiave” in aula alle scuole Serena: «Anche in ricreazione, così gli alunni parlano di più tra loro»

Martedì 9 Aprile 2024 di Mauro Favaro
Le cassette come quelle adottate alle scuole Serena

TREVISO – Cellulari sotto chiave alle scuole medie Serena di Treviso. Da ieri, 8 aprile 2024, gli alunni, tra gli 11 e i 14 anni, sono chiamati a depositare lo smartphone nelle cassette di sicurezza sistemate nelle aule. In alcuni istituti c’è l’indicazione di tenerlo spento durante le lezioni, lasciandolo nello zaino. Qui si va oltre. Con il nuovo sistema, i dispositivi restano inaccessibili per l’intera giornata. Compresa la ricreazione. La preside Alessia Quadrini ha elencato i passaggi in modo chiaro. Gli alunni devono depositare i cellulari nella cassetta alle 7.50. Dopo averla chiusa, il professore della prima ora consegna la chiave a un collaboratore scolastico, appositamente incaricato.

E quest’ultimo passa a riconsegnarla all'ultima ora, così da consentire ai ragazzi di ritirare lo smartphone alle 13.35.

IL REGOLAMENTO

Anche chi entra in ritardo deve lasciare il cellulare nella cassetta. Il regolamento dell'istituto comprensivo Serena prevedeva già il divieto di usare lo smartphone a scuola. Sia per gli alunni che per gli insegnanti, così come il personale Ata, eccezion fatta per alcune azioni specifiche. Ora si fa un salto ulteriore, azzerando eventuali tentazioni e riducendo il timore per furti o smarrimenti. Per chi non segue le indicazioni, scatta la sanzione. «Le cassette porta-cellulari rappresentano un livello di sicurezza in più, a tutela dei beni dei nostri alunni – spiega Quadrini – la scuola è molto grande e i protocolli di sicurezza, che passano anche attraverso semplici accortezze, facilitano il nostro lavoro». Ieri c’è stato il “battesimo” della cassette di sicurezza alle Serena. Senza troppe difficoltà. I cellulari vengono tenuto sotto chiave anche nelle scuole di Silea. Mentre l’istituto Planck di Lancenigo, scuola superiore, sta valutando l’acquisto delle cassette di sicurezza per i ragazzi del biennio, fino ai 16 anni. È già stato richiesto un preventivo. Si potrebbe partire da settembre. «L’obiettivo principale è fare in modo che i ragazzi in ricreazione parlino tra di loro – spiega la preside Emanuela Pol – al momento c’è chi fa depositare i cellulari su un banco o sulla cattedra. Ma vorremmo comprare le cassette per le classi del biennio del prossimo anno». Non tutti però vedono la questione allo stesso modo. Al turistico Mazzotti e all’istituto per geometri Palladio non c’è spazio per le cassette di sicurezza. «Chiediamo ai ragazzi di tenere i telefoni spenti e di lasciarli nello zaino durante le lezioni. Se li usano, vengono ritirati – sottolinea la preside Anna Durigon – non riteniamo corretto prendere loro i cellulari e metterli in una cassetta di sicurezza. Perché così i ragazzi non si educano mai. Devono essere in grado di gestire l'uso del loro cellulare».

PROIBITO

Nella maggior parte delle scuole vale l’indicazione di tenerli spenti all’interno dello zaino. Come in quelle dell'Ic Felissent di Treviso. «L’utilizzo del cellulare è proibito, tranne per le attività didattiche guidate dall’insegnante – fa il punto la preside Francesca Magnano – altrimenti deve restare spento nello zaino. Se utilizzato senza autorizzazione, viene ritirato, informati i genitori e riconsegnato direttamente a loro». La formazione dei ragazzi è fondamentale anche in questo ambito. «Facciamo una formazione mirata, il regolamento d’istituto prevede regole di utilizzo e in futuro ci potranno essere i patti digitali tra scuola e famiglia – dice Dorana Renno, preside dell’Ic Stefanini – se violano le regole, scattano le sanzioni». Discorso simile per l’Ic Coletti di Treviso. Il regolamento prevede sanzioni crescenti: se si usa lo smartphone senza autorizzazione scatta la nota, se si fanno riprese video durante le lezioni si aggiunge la comunicazione al preside e ai genitori e se si diffondono online immagini inappropriate si passa al procedimento disciplinare, con coinvolgimento del consiglio di classe e sospensione fino a 15 giorni (si va oltre nel caso di diffusione di immagini a contenuto sessuale). Mentre nelle scuole di Zero Branco è stato fatto un passo in più con l’elenco degli alunni autorizzati dai genitori ad avere il telefonino «Abbiamo un elenco di alunni i cui genitori hanno autorizzato il possesso – tira le fila la preside Maria Francesca Dileo – ma con l’obbligo di tenerlo spento una volta entrati nel perimetro della scuola».

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 10:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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