Zecche, indicatori del clima che cambia: caccia a nuovi esemplari e “abitudini”. Intanto ecco come difendersi

Sabato 20 Aprile 2024 di Daniela De Donà
Zecche, indicatori del clima che cambia: caccia a nuovi esemplari e “abitudini”. Intanto ecco come difendersi

BELLUNO - Zecche sotto controllo. Trasformate, pure, in bioindicatori. Testimoni del clima che cambia.

Ci si prova ad offrire un quadro scientifico e sanitario con il progetto transfrontaliero – della durata di 30 mesi - che è ai blocchi di partenza e che coinvolge Ulss 1 e i cacciatori della provincia, attraverso accordi con le Associazioni venatorie e la Polizia provinciale.


Zecche: indicatori del clima che cambia


L'obiettivo di “Monzec” (monitoraggio zecche) sta nell'analizzare e monitorare la distribuzione dei vettori, ovvero le zecche, tramite una specifica applicazione. Sono salite di quota perchè fa più caldo?, Si stanno “urbanizzando”? Quali aree della nostra provincia sono ad alta densità e ci sono zone nuove? Queste sono alcune delle domande a cui, tramite la raccolta dati, si darà risposta: «Viene chiesto ai cacciatori di fotografare una porzione particolare dell'animale cacciato che si trova dietro all'orecchio per capire quanti e quali parassiti ci sono. La foto viene caricata sull'app. A fine raccolta, con rielaborazione dei dati e analisi statistica, potremo capire, per esempio, se, oltre alla nota zecca Ixides ricinus, se ne aggiunge un altro tipo. Alla fine, comunque, avremo il quadro di prevalenza dei patogeni», ha spiegato ieri, nella fase di presentazione del progetto, che durerà fino ad agosto 2026, Enrico Francione del Servizio veterinario di Sanità animale che segue il progetto “Monzec” basato su un budget complessivo di 199mila euro, da dividersi tra i partecipanti, ovvero Tirolo orientale, Val Pusteria- Alto Adige e provincia di Belluno: 80mila sono destinati all'Ulss 1 pronta a gestirli.

Punture di zecche: come proteggersi

Non sono solo caprioli, cani ed escursionisti ad essere preda delle zecche: «Anche i gatti vengono presi di mira, anche loro vanno controllati», mette in guardia il veterinario. Per cani e gatti, quindi, stesse attenzioni: utilizzare antiparassitari. Ci sono i repellenti che evitano la puntura, i parassiticidi che uccidono la zecca solo quando ha effettuato il pasto di sangue contenente il principio attivo ed utili nel caso la repellenza dovesse fallire: «Ma attenzione a non mescolare i prodotti per cani e per gatti. Anzi, in ogni caso la scelta del prodotto va valutata dal medico veterinario curante che terrà conto della localizzazione geografica, dello stile di vita dell'animale, dell'età, e della razza visto che alcune molecole possono rivelarsi tossiche per alcuni tipi di razze». Vanno bene i collari (con flumetrina + imidacloprid o deltametrina) e i prodotti in fialette applicabili mensilmente. E vi sono pure pastiglie con azione solo insetticida, ma non repellente. 

Come togliere la zecca

Che siano uomini o donne, gatti o cani le zecche vanno cercate e tolte quanto prima, nell'ottica di prevenire la malattia di Lyme o borreliosi. Dopo l'escursione nei boschi serve, quindi, un attento controllo visivo di cute ed indumenti, che vanno sbattuti. Esiste una tecnica particolare quanto semplice per la rimozione. Tanto che ci si può benissimo arrangiare a casa. Meglio se attrezzati con una pinzetta e disinfettante: «Ma non colorato, perchè occorre controllare il sito infettato dalla puntura», precisa Mauro Sonego, (nella foto) coordinatore del Dipartimento di emergenza-urgenza, che ieri ha dato vita ad una dimostrazione pratica. Queste le manovre: trazione e rotazione del parassita, senza schiacciarlo, per evitare che, irritato, vomiti il sangue ingurgitato. Per lo stesso motivo evitare di “soffocare” la zecca con olio, vaselina, dentifricio. E se il rostro rimane sotto pelle? Va tolto usando un ago». 

Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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