VENEZIA - Dalla Pasqua sugli sci alla domenica in spiaggia.
LE PREVISIONI
Arpav prevede per oggi «valori diurni sopra la media in modo leggero/moderato» e da domani «temperature in aumento anche sensibile» in Veneto, tanto che «il tempo sarà stabile e via via più mite» rimarca la Regione, precisando che il Centro funzionale decentrato della Protezione civile ha aggiornato l’avviso di criticità idraulica valido fino alle 16 di questo pomeriggio. Situazione analoga in Friuli Venezia Giulia, segnala Arpa Fvg: «Da venerdì si estenderà l'anticiclone di origine africana con aria decisamente calda per il periodo, soprattutto in quota, mentre nei bassi strati ristagneranno masse d'aria piuttosto umide». Non a caso ancora ieri, dopo il sole primaverile di martedì, si sono rivisti il cielo grigio e una grigia pioviggine. «Con l’arrivo dell’aria più calda in quota, si forma un pannello di condensa e nuvolosità: serviranno alcuni giorni per eliminarlo», evidenzia Rabito.
L’ANOMALIA
Gli esperti forniscono le spiegazioni ai fenomeni, ma l’esperienza comune in questi frangenti è di un certo disorientamento: è primavera ma sembra autunno, eppure si parla già di un anticipo d’estate tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima... «Ecco cosa si intende – dice il meteorologo affiliato all’Associazione meteo professionisti – quando si parla di cambiamento meteoclimatico. Prendiamo ad esempio marzo: a Vicenza negli ultimi cinquant’anni la temperatura media era stata di 9,6 gradi, ma nel 2024 è stata di 11,3, un aumento di quasi due gradi peraltro riscontrato in tutto il Centro-Nord. È interessante notare che l’anomalia non è stata dovuta alle massime diurne, bensì alle minime notturne, storicamente vicine allo zero o appena superiori, mentre questa volta sono state per diversi giorni intorno ai 7-8 gradi. Del resto è dal 5 febbraio che in pianura non si va più sottozero. In aggiunta a questo, marzo è stato anche molto instabile, con almeno una decina di giorni piovosi che hanno costituito un’altra eccezione rispetto alla norma a cui eravamo abituati».
Anche aprile sembra però continuare all’insegna della straordinarietà in confronto alle vecchie consuetudini. «La grandine di per sé sarebbe un fenomeno comune in primavera – osserva Rabito – però non lo è se i chicchi raggiungono dimensioni doppie a quelle solite: 5 centimetri di diametro, anziché 2 o 3, sono misure tipiche dell’estate». Un anticipo della prossima stagione sarà percepibile a partire da domenica, secondo le previsioni delle ultime ore. «È attesa un’aria eccezionalmente calda – conferma il presidente di Meteo in Veneto – al punto che lo zero termico è previsto a 4.000 metri. Parliamo di valori tipici di luglio, perché a 1.000 metri si potranno superare i 20 gradi e a 2.000 si toccheranno i 13. Questo sbalzo termico imporrà di fare grande attenzione in montagna per il rischio di valanghe. In pianura si potranno raggiungere i 25 gradi nelle zone maggiormente battute dal Föhn».
A proposito di folate riscontrate in questa strano inizio di primavera, ieri Arpav ha completato le analisi sui forti temporali di Pasquetta, annotando «l’impatto di venti molto forti, piuttosto localizzati, compatibili con la presenza di venti di downburst molto localizzati (eventualmente microburst), o di una tromba d’aria di intensità piuttosto bassa e di breve durata».