Scavi archeologici a Pian Comun: tornati alla luce 2200 reperti di oltre 11mila anni fa

Lunedì 25 Luglio 2022 di Marco Dibona
La visita al sito archeologico di Pian Comun con la spiegazione della ricercatrice

CADORE - Si concluderà questa settimana la campagna di scavi archeologici a Pra Comun, poco sotto il passo Giau, in territorio di San Vito di Cadore. I ritrovamenti più antichi datano 11mila anni fa e documentano le frequentazioni dei cacciatori nomadi, sulle nostre montagne, nella buona stagione, nei periodici spostamenti dalla pianura alla montagna. 


IN AZIONE
Il lavoro di una decina di ricercatori è coordinato da Federica Fontana dell’Università di Ferrara, esperta di preistoria delle Alpi e curatrice del museo “Vittorino Cazzetta” di Selva di Cadore, con la collaborazione di Davide Visentin dell’Università di Ferrara, Fabio Cavulli dell’Università di Napoli e di diversi studenti ferraresi: «Quest’anno abbiamo ripreso le ricerche in questo sito, stiamo scavando il livello principale di frequentazione mesolitica, che ci sta dando risultati molto interessanti, con il ritrovamento di strutture abitative e di elementi di ornamento su conchiglia, davvero eccezionali». Questa attività di ricerca scientifica è sostenuta da diverse istituzioni: il progetto “Primo popolamento preistorico dell’Osttirol, delle Valli Ladine e della Ladinia delle Dolomiti bellunesi – sulle orme dei cacciatori preistorici” si inserisce nell’iniziativa europea Interreg V Italia-Austria, che coinvolge il Comune di Obertilliach in Austria e l’Istitut Ladin Micurà de Ru di San Martino di Badia, a cui il Comune di San Vito ha aderito per ottenere i finanziamenti necessari, con la collaborazione del Gal Alto Bellunese e l’interessamento dell’Union Ladina d’Oltreciusa. 


IL SITO
«Lo scavo si svolge sui terreni delle Regole di San Vito – ricorda Fontana – e grazie al contributo e sostegno di molti altri enti, tra cui il Comune di Selva di Cadore. Questo è uno degli aspetti più importanti, nella collaborazione fra amministrazioni e vallate confinanti: tutti capiscono l’importanza di questa ricerca. In un sito davvero straordinario, per numero e qualità dei ritrovamenti. Siamo a oltre 2.200 reperti catalogati e stimiamo che alla fine possano essere più di 15mila». Di grande importanza l’aspetto divulgativo del progetto, con periodiche visite agli scavi, l’ultima in programma domani. Ieri c’è stata un’escursione dal passo Giau al sito di Mondeval, per scendere infine a Pra Comun. Sabato scorso è stata seguita da un buon pubblico la presentazione pubblica, a San Vito.

Inoltre si utilizzano i canali sociali, per far conoscere l’attività svolta: «Stiamo proponendo itinerari che ripercorrono il cammino dei cacciatori del Mesolitico nei luoghi in cui si sono fermati e dove costruivano i loro accampamenti». Sul sito www.cednea.it sono disponibili alcuni video e i primi risultati degli scavi, eseguiti gli anni passati. 

Ultimo aggiornamento: 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci