Turismo. Alberghi chiusi a Cortina d'Ampezzo: mancano all'appello 400 posti letto

Martedì 8 Agosto 2023 di Marco Dibona
L'hotel Cristallo a Cortina è chiuso

CORTINA (BELLUNO) - Alla ricettività alberghiera di Cortina d’Ampezzo mancano diverse altre centinaia di posti letto, all’incirca 400, in questa estate 2023, che vanno ad aggiungersi a quelle già fuori uso. La chiusura dell’hotel Miramonti, dopo le difficoltà dello scorso inverno, per la necessità di adeguarsi alle norme antincendio e di sicurezza, priva Cortina di molte stanze, in una struttura prestigiosa. Lo stesso vale per l’hotel Cristallo, che sarà chiuso due anni, per un radicale rinnovamento delle 74 stanze, che diverranno 83, per oltre 150 letti. 


LA STRADA
Percorrendo la strada che arriva dal Cadore, entrando in centro, si incontrano diversi alberghi chiusi: c’è Villa Resy, ristrutturata in residenza; c’è il Fanes, venduto di recente; il Dolomiti, l’ex motel Agip, è recintato, in attesa di avvio del cantiere. Nel viale della stazione ci sono l’Ampezzo, dove sono ripresi gli scavi per ricostruirlo, e l’Italia, chiuso da anni. E poi ancora il Venezia; il Capannina chiuso quest’estate per lavori; il San Marco da rifare; il grande Concordia in pieno centro, come l’Ancora, dove c’è il cantiere. Lontano dal centro sono chiusi il Tofana, rifatto ma mai finito, cantiere ormai storico, e il Pocol. «C’è un grande fermento, tanti cantieri avviati, altri in arrivo fra breve, non appena saranno evase le domande di ristrutturazione già presentate – conferma Roberta Alverà, vicesindaca del comune, assessora al turismo, già presidente della locale associazione albergatori – l’amministrazione non può entrare nelle singole situazioni private, deve soltanto prenderne atto». 


LA PROSPETTIVA
In quanto ai tempi, nella prospettiva dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026, che si avvicinano, Alverà precisa: «Certamente abbiamo alberghi che sono a buon punto con i lavori, per cui dovrebbero essere pronti in tempo. Altri difficilmente ce la faranno. Se tante opere fossero partite prima, sarebbe stato possibile completarle. Ora i tempi paiono davvero stretti. Noi però non guardiamo ai Giochi come a un obiettivo, un punto d’arrivo: vorremmo guardare agli anni successivi, ai decenni dopo il 2026. Accadde lo stesso con le Olimpiadi 1956, con una ricaduta che durò per i cinquant’anni successivi». 


IL CALCOLO
In quanto al numero dei posti letto che in questo momento non sono a disposizione, il conto è difficile da fare con precisione: «Siamo comunque sull’ordine del migliaio – assicura la vicesindaca – perché sono ferme alcune delle strutture più grandi di Cortina. È una situazione in cui siamo carenti.

Il dossier della candidatura olimpica richiedeva 6.500 posti letto in albergo, a Cortina o nelle località più vicine, ma noi non riusciamo a coprire questa esigenza». 

Ultimo aggiornamento: 18:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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