Cane di grossa taglia fugge dal recinto e azzanna un barboncino e la padrona: una vicina allontana l'animale con la scopa

Domenica 12 Maggio 2024 di Giuditta Bolzonello
Cane di grossa taglia fugge dal recinto e azzanna un barboncino e la padrona: una vicina allontana l'animale con la scopa

PIEVE DI CADORE (BELLUNO) - Una passeggiata diventata incubo, attimi di paura e il dolore per la perdita dell'amico più caro: un tenerissimo barboncino di nome Fitz.

Tutto si è svolto nel giro di pochissimo tempo ieri a Pieve di Cadore, nella centralissima via Calvi, dove una signora del posto stava portando a passeggio il suo piccolo barboncino quando, da una abitazione sovrastante la strada che sale al forte di monte Ricco, è uscito un cane più grande, un molossoide che di gran furia si è fiondato sul ben più piccolo cagnetto azzannandolo e ferendolo mortalmente. 

PADRONA AZZANNATA

La padrona non si è capacitata di quanto stava accadendo e nel tentativo di difenderlo lo ha preso in braccio restando a sua volta ferita dai morsi dell'aggressore. Momenti che sono sembrati lunghissimi fra la concitazione dell'evento e le grida della signora che sono servite però ad allertare una residente nelle vicinanze che è intervenuto con la scopa per allontanare il meticcio. 

I SOCCORSI

Subito allertati si sono recati sul luogo gli agenti della Polizia locale che, viste le brutte ferite sul braccio della donna e lo choc conseguente all'aggressione, hanno fatto arrivare l'ambulanza per l'immediato inoltro al pronto soccorso del Giovanni Paolo II.

I PROPRIETARI

Nel frattempo rientravano i proprietari del cane aggressore, non residenti a Pieve ma con casa di vacanza di famiglia che spesso raggiungono portando anche i loro cani, che non hanno che potuto constatare l'accaduto. Da chiarire la dinamica e come sia uscito di casa il cane più grande, i proprietari di quest'ultimo erano dispiaciutissimi per quanto capitato e, anche conoscendo la signora, si sono prodigati in scuse ed attenzioni. 

LA RICOSTRUZIONE

Entrambi sono stati sentiti dalla Polizia locale che ascolterà anche i testimoni. Il barboncino sarebbe morto nell'immediatezza dell'aggressione. La proprietaria l'avrebbe riferito agli agenti assicurando altresì che i morsi al braccio non sono stati intenzionali ma conseguenza del gesto di raccogliere il suo cane nel tentativo di proteggerlo quando ormai non c'era più nulla da fare. 

L’ULSS DOLOMITI

Una volta raccolti tutti gli elementi dell'accaduto sarà data informazione al servizio veterinario dell'Ulss Dolomiti che dovrà valutare il soggetto per avviarlo, come sempre in questi casi, ad un percorso per la valutazione della pericolosità. Se già morsicatori o comunque impegnativi il servizio veterinario può disporre particolari modalità di detenzione e gestione dell'animale e richiedere una consulenza specialistica da parte di un medico veterinario esperto in scienze comportamentali.
 

Ultimo aggiornamento: 17:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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