Val di Zoldo. Circondato dai cani nei boschi, l'aggressione ad un escursionista padovano che è riuscito a salvarsi salendo sul tetto dell'auto

Martedì 7 Novembre 2023 di Giovanni Santin
Val di Zoldo. Circondato dai cani nei boschi, l'aggressione ad un escursionista padovano che è riuscito a salvarsi salendo sul tetto dell'auto

VAL DI ZOLDO (BELLUNO) - Circondato da un branco di cani maremmani si salva salendo sul tetto di un’auto parcheggiata nelle vicinanze. Brutta avventura ieri in Val di Zoldo per un escursionista padovano, ma di origini perugine, di 35 anni. Partito di buon mattino dalla città del Santo, era salito sino alla frazione di Chiesa, nella valle di Goima, con l’intenzione di proseguire verso la malga Grava e di qui fino al panoramico al panoramico Col del l’Agnellessa. Il trentacinquenne V.M., queste le iniziali, aveva come obiettivo quello di approfittare della bella giornata di solo per scattare delle fotografie. Lasciata la macchina sulla strada principale che da Dont sale verso il passo Duran, l’escursionista aveva da poco iniziato a percorrere al strada che sale verso la malga, quando gli sono avvicinati con fare minaccioso due cani maremmani. Si tratta di quella razza di cui i pastori si servono per custodire i greggi e di cui molto si è sentito parlare in questi mesi perché costituiscono uno dei deterrenti contro l’assalto dei lupi nei confronti delle pecore. Ma come detto, poco dopo l’inizio dell’escursione, e cioè verso le 9,15, V.M. si è visto costretto a contattare la centrale del 118, perché si trovava bloccato in un punto elevato circondato da alcuni cani maremmani.


L’ESCURSIONE
L’uomo, che stava salendo verso malga Grava diretto al Col del l’Agnellessa per fare delle foto, a 500 metri di distanza dall’abitato, sulla strada che parte appunto dalla frazione di Chiesa di Goima, si era imbattuto nei cani che avevano iniziato ad abbaiare correndogli incontro. Il caso ha voluto che lungo la strada fosse stato lasciato un rimorchio, abbandonato forse per l’impossibilità a salire dopo l’arrivo delle prima neve. E così l’escursionista padovano, ha avuto la prontezza di rifugiarsi sul tetto del mezzo parcheggiato nelle vicinanze. Da lì, impaurito e timoroso di scendere, ha chiesto aiuto.


I SOCCORRITORI
A quel punto una squadra del Soccorso alpino della Val di Zoldo, con il proprio fuoristrada, ha raggiunto il punto indicato dalle coordinate lasciate dall’escursionista. Due gli addetti del Soccorso Alpino che hanno partecipato all’azione che so è rivelata più facile e veloce del previsto. Individuato il luogo preciso, poco sopra l’abitato di Chiesa, i soccorritori si sono avvicinati con il proprio mezzo senza nemmeno scendere dal mezzo perché i cani erano ancora nei pressi e continuavano ad abbaiare. Ed hanno deciso di accostarsi il più possibile al luogo dove il fotografo aveva trovato riparo. Hanno aperto in fretta il proprio abitacolo e V.M con altrettanta sollecitudine si è infilato in macchina. A questo punto il mezzo del Soccorso Alpino della Val di Zoldo ha fatto inversione di marcia ed è tornato sulla strada principale, raggiunta in brevissimo tempo, ed i due addetti hanno lasciato l’escursionista padovano nei pressi della sua macchina. E i proprietari non sono stati subito individuati, a cui è stato possibile risalire sono ad operazione conclusa. Ma sulla loro identità nulla è trapelato. Esclusa l’ipotesi che siano di persone del posto, si pensa che essi siano di proprietà dei pastori che hanno in gestione la non lontana malga Grava. Ma durante il periodo in cui V.M. è stato abbarbicato sul mezzo e nemmeno fino all’arrivo del Soccorso Alpino locale, nessuno si è fatto avanti per reclamarli o richiamarli. Di certo è sconcertante che un escursionista che fra l’altro si era organizzato nel migliore dei modi (“Lui non ha nessuna colpa” ha commentato il caposquadra del Soccorso Alpino) e che era partito di buon mattino da Padova per arrivare nel luogo prescelto sfruttando la luce migliore, sia stato costretto non tanto e non solo ad interrompere l’attività programmata, ma essere messo in pericolo da dei cani ringhianti lasciati liberi. E proprio per risalire ai legittimi proprietari, ieri sono stati attivati anche i Carabinieri forestali e il servizio veterinario.

Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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