MEDIO ORIENTE

Usa: nave colpita al largo dell'India da droni iraniani. Teheran minaccia: «Chiudiamo il Mediterraneo»

Gli aggiornamenti sulla guerra in Medio Oriente

Sabato 23 Dicembre 2023

Usa: nave colpita al largo dell'India da droni iraniani

Una nave cisterna battente bandiera giapponese è stata colpita sabato al largo delle coste dell'India da un drone d'attacco lanciato dall'Iran.

Lo afferma il Pentagono, sottolineando che non c'è stato alcun ferito. Il Pentagono assicura che resterà in comunicazione con la nave mentre prosegue la sua rotta verso l'India. 

Biden convinse Israele a non attaccare Hezbollah

Joe Biden convinse Israele a non lanciare un attacco preventivo contro le forze di Hezbollah in Libano lo scorso 11 ottobre. Lo rivela il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali gli aerei israeliani erano in volo in attesa del via libera a procedere quando il presidente americano parlò con il premier Benyamin Netanyahu e gli disse di ritirarsi e di pensare alle conseguenze che l'azione avrebbe avuto. Israele aveva optato per l'attacco preventivo sulla base di informazioni di intelligence - ritenute affidabili dagli Stati Uniti - che indicavano che i combattenti di Hezbollah erano pronti ad attraversare il confine.

Israele: ucciso Hassan Atrash, responsabile armi Hamas

L'esercito e lo Shin Bet hanno fatto sapere di aver ucciso Hassan Atrash, responsabile del commercio, della manifattura e del contrabbando delle armi per Hamas. Atrash è stato ucciso in un attacco aereo mirato mentre ieri si trovava in un veicolo a Rafah, nel sud della Striscia. Con lui sono state uccise altre due persone. Secondo le stesse fonti, l'uomo era anche coinvolto nel contrabbando da vari Paesi per l'enclave palestinese ed aveva avuto un ruolo anche nel rifornimento di armi in Cisgiordania.

Iran confisca in aeroporto il premio a Mahsa Amini

Le forze di sicurezza iraniane hanno confiscato la targa del Premio Sakharov 2023 dell'Ue recentemente assegnato a Mahsa Amini. Lo hanno denunciato gli attivisti curdi per i diritti umani. Secondo quanto riferito, l'avvocato della famiglia di Amini, Mohammad Saleh-Nikbakht, è stato intercettato e interrogato ieri sera all'aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran, dopo essere arrivato dalla Francia, dove ha ricevuto il premio a nome della famiglia. Il premio, insieme al cellulare e al passaporto dell'avvocato, sono stati confiscati dalle forze di sicurezza all'aeroporto.

Hamas: persi contatti con gruppo che teneva 5 ostaggi

Hamas ha fatto sapere che sono stati persi i contatti con un gruppo di miliziani che teneva prigionieri 5 ostaggi e di ritenere che sono stati tutti uccisi in un raid aereo israeliano. Lo ha fatto sapere il portavoce delle Brigate al Qassam, Abu Obeida.

Autorità Gaza: 76 membri di una famiglia uccisi in un raid

Un attacco aereo israeliano ha ucciso 76 membri di una famiglia allargata a Gaza City, secondo quanto riporta l'Associated Press sul proprio sito web citando funzionari dei soccorsi dell'enclave, che oggi hanno riportato il bilancio del raid avvenuto ieri contro un edificio della città. L'attacco «è stato tra i più sanguinosi della guerra tra Israele e Hamas», ha detto Mahmoud Bassal, portavoce del dipartimento della Protezione Civile di Gaza, fornendo un elenco parziale dei nomi e sottolineando che tra i morti ci sono donne e bambini e Issam al-Mughrabi, impiegato del Programma di sviluppo Onu, sua moglie e i loro cinque figli.

Attacco a nave in Oceano Indiano, per Israele partito da Iran

Israele ritiene che è partito dall'Iran il drone che nelle scorse ore ha attaccato al largo delle coste indiane una nave cisterna adibita al trasporto di prodotti chimici battente bandiera della Liberia e, secondo diverse fonti, legata allo Stato ebraico. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12.

 

 

Iran: chiuderemo Mediterraneo se continuano crimini a Gaza

Un comandante delle Guardie della Rivoluzione iraniana ha affermato che il Mediterraneo potrebbe essere «chiuso» se gli Stati Uniti e i loro alleati continuassero a commettere «crimini» a Gaza. Lo riferisce la Reuters sul suo sito. «Dovranno aspettarsi presto la chiusura del Mar Mediterraneo, dello Stretto di Gibilterra e di altri corsi d'acqua», ha detto Mohammad Reza Naqdi, comandante dei pasdaran citato da Tasnim. L'Iran non ha accesso diretto al Mediterraneo e non è chiaro come possa tentare di chiuderlo, anche se Naqdi ha parlato di «nascita di nuove potenze di resistenza e chiusura di altre vie d'acqua».

 

Guterres: in 75 giorni a Gaza uccisi 136 addetti Nazioni Unite

In 75 giorni di guerra a Gaza sono rimasti uccisi 136 addetti delle Nazioni Unite, una cosa «mai vista» nella storia dell'Onu, secondo quanto dichiarato dal segretario generale, Antonio Guterres, sul suo account su X, che chiama le vittime «nostri colleghi». «Molti del nostro personale sono stati costretti ad abbandonare le loro case. Rendo omaggio a loro e alle migliaia di operatori umanitari che rischiano la vita nell'aiutare i civili a Gaza», scrive ancora Guterres sul suo tweet.

Una risoluzione monca. Dopo giorni di rinvii, il Consiglio di sicurezza dell'Onu è riuscito - con l'astensione degli Stati Uniti e della Russia - a far passare un testo sulla guerra a Gaza. Che però ignora la richiesta di una tregua immediata. La risoluzione - la seconda approvata in oltre due mesi di guerra - chiede dunque misure «urgenti» per consentire «un accesso immediato, sicuro e senza ostacoli di aiuti umanitari» nella Striscia e per «creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità» in un non meglio precisato futuro. La precedente formulazione della bozza - limata ed emendata per giorni per convincere gli Usa a non porre un nuovo veto - chiedeva invece «l'urgente sospensione delle ostilità», anche se non un cessate il fuoco vero e proprio sgradito a Israele e Washington. Non è chiaro cosa sia successo tra l'una e l'altra stesura. Il voto previsto giovedì sera è saltato all'ultimo minuto con una nota di rammarico dell'ambasciatrice americana, Linda Thomas-Greenfield. Dopo aver «lavorato duro e diligentemente nel corso della scorsa settimana» con l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti sulla risoluzione per Gaza, Washington era pronta «a sostenere la bozza così com'era scritta», aveva dichiarato la diplomatica, senza però spiegare perché il voto fosse nuovamente slittato.

Poche ore dopo indiscrezioni di stampa preannunciavano che nell'ultima bozza - che l'Afp aveva visionato - era sparito il passaggio sulla «tregua immediata». Il testo approvato deplora inoltre «ogni atto di terrorismo» così come «gli attacchi contro i civili, ed esige la liberazione senza condizioni» di tutti gli ostaggi. Ma - punto dolente della risoluzione che lascia delusi gli Usa - non menziona alcuna condanna esplicita e univoca dell'attacco di Hamas del 7 ottobre. «Israele continua a ignorare le richieste di un cessate il fuoco umanitario. Il suo assedio è inumano», ha detto, reagendo al voto, l'ambasciatore palestinese all'Onu Riyad Mansour. «La risoluzione è un passo nella giusta direzione - ha aggiunto riferendosi agli aiuti umanitari - ma non c'è modo di fermare il genocidio senza un cessate il fuoco», ha insistito, quando nella Striscia il bilancio delle vittime ha superato i 20.000 morti e mezzo milione di persone, secondo le Nazioni Unite, rischiano di morire di fame.

«Il vero problema è che la modalità con cui Israele conduce questa offensiva sta creando ostacoli alla distribuzione di aiuti umanitari a Gaza.

Un cessate il fuoco umanitario è l'unico modo per andare incontro ai disperati bisogni della popolazione di Gaza», ha commentato anche il segretario generale Antonio Guterres. L'ambasciatore israeliano Gilad Erdan ha tuttavia messo subito in chiaro che la decisione del Consiglio «mantiene l'autorità della sicurezza israeliana di monitorare e ispezionare gli aiuti in ingresso a Gaza». «Giusta la decisione del Consiglio di sicurezza che l'Onu garantisca una razionalizzazione nel trasferimento degli aiuti e che arrivino a destinazione e non ad Hamas», ha dichiarato il ministro degli Esteri Eli Cohen che però ha avvertito: «Israele continuerà la guerra fino al rilascio di tutti i rapiti e all'eliminazione di Hamas nella Striscia».

Sembrano poi non fare passare avanti nemmeno i negoziati che Israele e Hamas stanno conducendo con la mediazione di Egitto e Qatar. Dopo il no del gruppo palestinese a una proposta di una settimana di tregua contro la liberazione di 40 ostaggi, funzionari israeliani avrebbero offerto due settimane di stop delle ostilità in cambio di decine di rapiti. Hamas continua a ripetere di non voler procedere ad alcun rilascio senza «la fine dell'aggressione» su Gaza, ma fonti riportate dalla tv Kan hanno riferito che la fazione islamica starebbe «riflettendo» a questa seconda proposta. Nell'attesa Israele continua a colpire la Striscia. Secondo fonti dell'ospedale Yussef al-Najar di Rafah, tre persone - tra cui due minori - sono morte e altre sei sono rimaste ferite nell'esplosione di un'auto nella città al confine con l'Egitto. Testimoni sul posto hanno riferito che la macchina è stata colpita da un raid aereo in quella che sembra «un'esecuzione mirata». Secondo un'analisi della Cnn e del New York Times, inoltre, l'Idf avrebbe colpito nelle scorse settimane anche almeno tre località verso le quali aveva ordinato ai civili palestinesi di evacuare per la loro «sicurezza». Sempre la Cnn ha fatto sapere che in oltre due mesi di conflitto Israele avrebbe sganciato centinaia di bombe da 2.000 libbre (oltre 907 kg), molte delle quali in grado di uccidere o ferire persone a più di 300 metri di distanza. Marc Garlasco, ex analista dell'intelligence della difesa statunitense ed ex investigatore dei crimini di guerra delle Nazioni Unite, ha affermato alla tv americana che l'intensità del primo mese di bombardamenti israeliani a Gaza «non si vedeva dai tempi del Vietnam». Sul fronte nord, l'esercito israeliano ha annunciato la morte di un soldato di 19 anni, Amit Hod Ziv, ucciso da razzi lanciati dal Libano. Ma per evitare che il conflitto si allarghi ulteriormente, riporta ancora il Nyt, l'amministrazione Biden starebbe trattando con Israele, Libano e intermediari degli Hezbollah nel tentativo di ridurre le tensioni al confine.

Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 15:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA