MEDIO ORIENTE

Aiuti a Gaza ma niente tregua: il Consiglio di sicurezza Onu approva risoluzione. Usa e Russia si astengono

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Venerdì 22 Dicembre 2023

Hamas giudica come «un passo insufficiente» la risoluzione

Hamas giudica come «un passo insufficiente» la risoluzione su Gaza votata oggi all'Onu e accusa gli Usa di aver «svuotato» il testo. «Negli ultimi cinque giorni, l'amministrazione statunitense ha lavorato per svuotare questa risoluzione della sua essenza e presentarla con questa formula debole...

che sfida la volontà della comunità internazionale e dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di fermare l'aggressione di Israele contro il nostro popolo palestinese indifeso», si legge nella dichiarazione diffusa da Hamas di cui dà conto Harretz sul suo sito web citando Reuters.

La risoluzione Onu: aiuti a Gaza ma non tregua

La risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu chiede maggiori aiuti per Gaza, ma non chiede una tregua immediata. Il testo non include neanche l'originaria frase «urgente sospensione delle ostilità»

Consiglio di sicurezza Onu approva risoluzione aiuti a Gaza

Il Consiglio di Sicurezza dell' Onu approva la risoluzione a favore degli Emirati Arabi Uniti che prevede maggiori aiuti a Gaza. La risoluzione è stata approvata con 13 voti a favore, zero voti contrari e due astensioni: Stati Uniti e Russia.

Media: Israele colpisce zone dove ha fatto evacuare civili

Israele ha colpito almeno tre località a Gaza verso le quali aveva ordinato ai civili di evacuare. Lo ha rilevato un'analisi della Cnn e del Nyt. Il primo dicembre, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno pubblicato una mappa di Gaza - divisa in 623 blocchi numerati - che indica le aree che i militari avrebbero colpito prossimamente e le aree in cui i civili dovevano fuggire. La mappa è stata descritta dall'Idf come «un modo sicuro per preservare la vostra sicurezza». Usando video online, immagini satellitari e notizie locali, Cnn ha verificato tre attacchi israeliani in aree in cui ai cittadini era stato detto di spostarsi.

Israele propone due settimane di tregua a Gaza per nuovo scambio ostaggi

Funzionari israeliani stanno discutendo altre proposte per convincere Hamas ad un negoziato che porti ad un nuovo scambio di ostaggi, nonostante la fazione islamica abbia chiesto come condizione ineludibile per questo la fine della «aggressione» a Gaza. Lo ha riportato la tv Kan che cita fonti a conoscenza del dossier. Una delle possibilità studiate - e sulle quali Hamas starebbe riflettendo - è quella, secondo quanto riferito, di una tregua di circa 2 settimane in cambio di decine di ostaggi. In precedenza la fazione islamica ha respinto una proposta di una settimana di tregua in cambio di 40 rapiti.

Prosperity Guardian, 20 paesi nella coalizione anti Houthi

Oltre 20 Paesi hanno aderito alla coalizione a guida Usa per la sicurezza della navigazione del Mar Rosso contro gli attacchi degli Houthi. Lo ha reso noto il Pentagono, attraverso il portavoce Pat Ryder, secondo cui le navi coinvolte «pattuglieranno il Mar Rosso ed il Golfo di Aden per rispondere e assistere, ove necessario, le navi commerciali che transitano in quest'area di mare vitale» per gli scambi. Tra i 20 Paesi che hanno aderito all'operazione «Prosperity Guardian» c'è anche l'Italia, che ha messo a disposizione una fregata.

Gli Usa: eravamo pronti a votare la risoluzione Onu

L'ambasciatrice degli Stati Uniti all'Onu Linda Thomas-Greenfield, ha dichiarato che dopo aver «lavorato duro e diligentemente nel corso della scorsa settimana» con l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti sulla risoluzione per Gaza, Washington era pronta «a sostenere la bozza così come era scritto». Lo riporta il New York Times. Non è chiaro a questo punto cosa possa aver impedito per l'ennesima volta il voto nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Rinviato voto all'Onu

Nuovo rinvio all'Onu, il quarto, del voto del Consiglio di sicurezza sulla risoluzione per Gaza. Nella seduta che si è svolta ieri a porte chiuse, alcuni Paesi hanno espresso insoddisfazione per il testo, che sarebbe troppo annacquato sul tema degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza e gli ambasciatori hanno chiesto più tempo per consultarsi con i rispettivi governi. Nella bozza, che è il risultato di intensi negoziati tra Stati Uniti, Emirati arabi ed Egitto, si chiede a Israele di permettere immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli a Gaza e si chiede di creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle violenze, mentre non si parla più di sospensione immediata delle violenze. Dopo la nuova riformulazione, gli Stati Uniti hanno fatto sapere che sosterranno il testo. «Non vi dirò come voterò, ma ci sarà una risoluzione, se la risoluzione presentata è qualcosa che possiamo sostenere», ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas Greenfield.

Hamas gela le speranze di tregua a Gaza mentre l'esercito israeliano continua a martellare la Striscia e ad estendere il controllo su altre aree dell'enclave palestinese. «Nessun dialogo sugli ostaggi è possibile», compresa la proposta di una settimana di pausa in cambio di 40 di loro, a meno che lo Stato ebraico non metta «fine alla sua aggressione», ha avvertito il portavoce delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, Abu Obeida, chiarendo che se Israele «vuole che i suoi prigionieri vivano, non ha altra via che fermare l'aggressione e la guerra».

Un ultimatum seccamente respinto da Benyamin Netanyahu: «Non ci fermeremo. Hamas non ha altra scelta che arrendersi o morire», ha replicato il premier israeliano. La posizione della fazione islamica - condivisa a quanto pare anche dai detenuti palestinesi in Israele che avrebbero beneficiato dello scambio - sembra aver condizionato i tentativi in corso al Consiglio di sicurezza dell'Onu per la tregua, malgrado la Casa Bianca abbia annunciato in serata che gli Stati Uniti stanno lavorando «attivamente» alla risoluzione presentata dagli Emirati Arabi che prevede «ampie pause umanitarie» in cambio del rilascio degli ostaggi.

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA