Lorenzin trasloca in un altro partito per necessità. Ma cambia spesso idea chi non ne ha mai avuta una

Domenica 22 Settembre 2019
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Caro direttore,
Beatrice Lorenzin ha detto che solo gli stupidi non cambiano idea. È vero, ma qui non si tratta di aver cambiato idea ma di aver girovagato attraverso quasi tutto l'arco politico istituzionale, come da schema che segue:
1996 - Forza Italia, Movimento Giovani Lazio
1997 - consigliera comunale Roma, XIII municipio, Forza Italia
2008 - Popolo della Libertà - eletta Deputato
2013 - Nuovo Centrodestra, con Alfano
2014 - candidata Europee Nuovo Centrodestra - Unione di Centro
2017 - Alternativa Popolare
2017 - Civica Popolare, in appoggio al Pd Renzi
2019 - Partito Democratico
In queste metamorfosi veloci ed assai eterogenee si recepisce la sensazione che, per certuni, in questo caso per certune, si può tranquillamente prendere in giro l'elettorato che, giustamente, poi esprime giudizi sulle persone, considerando la politica una sorta di gioco dell'oca. Oggettivamente, questo giudizio, si attaglia anche a Zingaretti che, a mio avviso, se non altro per dignità politica, avrebbe dovuto pensarci due volte prima di suggellare con la tessera del Pd chi, fino a ieri, saltellava fra i banchi di Forza Italia ed altri.


Arnaldo De Porti
Belluno


Caro lettore,
se fosse vero che solo gli stupidi non cambiano mai idea, considerata l'attitudine di tanti deputati e senatori a mutar casacca e partito, dovremmo avere un Parlamento popolato da geni. Dubito che sia così. In realtà cambia spesso idea soprattutto chi non ne ha mai avuta davvero una. Ma non sarei così severo con Beatrice Lorenzin, già per cinque anni ministro della Repubblica. La neo-democratica lotta per la sua sopravvivenza politica. Non escluderei che presto possa ri-traslocare nel nuovo partito di Renzi. E naturalmente sarà anche quella una scelta dettata dall'esigenza di meglio tutelare gli interessi del Paese, non da banali ragioni di bottega (per esempio quella di garantirsi una ricandidatura in un seggio sicuro). Ma del resto come si può biasimarla? La Lorenzin fa la deputata in un Parlamento in cui chi ieri e l'altro ieri additava il Pd come il peggio del Paese e come il difensore dei privilegi e degli interessi dei poteri forti ( sono parole del ministro Di Maio), oggi è diventato suo alleato di governo e sta adoperandosi per presentarsi insieme anche alle prossime elezioni regionali. In un clima del genere la Lorenzin si è adeguata. Non aveva più un partito e si è accasata con il Pd. Che l'ha accolta a braccia aperte. Come avrebbero fatto probabilmente anche altre forze politiche. 
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