Cambiano casa in Calabria? Staccano la corrente in Friuli: nel caos decine di utenze

Venerdì 22 Dicembre 2023 di Camilla De Mori
Contatori elettrici

UDINE - Immaginate un giorno di entrare a casa vostra e trovarvi senza luce e corrente elettrica, con gli alimenti congelati in freezer che iniziano la fase di disgelo. Di chiamare quindi il servizio guasti del gestore e sentirvi rispondere che non si tratta di un problema tecnico, ma amministrativo, perché semplicemente la fornitura non risulta più attiva e che, ahimé, non siete più gli intestatari. Non è un incubo, ma quello che è capitato anche a più di qualche utente friulano, incappato suo malgrado in un cortocircuito burocratico innescato da una procedura nata, in verità, per snellire le pratiche.

Dalla fine del 2021, infatti - per la sola energia elettrica - è possibile richiedere il cambio del fornitore contestualmente alla voltura del contratto attraverso un'unica procedura, grazie a una delibera dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). Così chi, per esempio, entra in una casa non deve più rivolgersi al gestore del vecchio proprietario o affittuario, ma può direttamente andare dal nuovo fornitore di sua preferenza per fare voltura e "switch", cioè cambio di gestore, con la formula "due in uno". Un risparmio di tempo per gli utenti, almeno nelle intenzioni. Ma, come spiega Letizia D'Aronco, consulente legale Federconsumatori Udine, «il problema è che, dando questa opzione, stanno emergendo un sacco di casi in cui, per sbaglio, un utente fa la richiesta di voltura e switch indicando un numero di Pod (il codice che identifica la fornitura di energia elettrica) sbagliato con il risultato che la persona titolare della fornitura con quest'ultimo codice si ritrova che gli "scippano" la fornitura a lui intestata.

E se ne accorge o perché non gli arrivano più le fatture o perché, all'improvviso, gli arriva il distacco della luce». Un esempio? «Un utente della Calabria che chiama un gestore dicendo: "Il Pod 12345 lo intestate a me e lo girate con la vostra società". Ma magari ha letto male il numero per errore e il Pod "12345", e quindi l'utenza, non è a Reggio Calabria ma a Manzano. Quando l'utente calabrese si accorge di avere a carico un'utenza sbagliata, può solo chiedere la cessazione. E così il friulano di questo esempio si trova all'improvviso senza corrente».

IL PASTICCIO
Un pasticcio tutt'altro che raro. «È già successo a diversi cittadini, che si sono rivolti agli sportelli di Federconsumatori con disagi non da poco. È capitato anche che delle persone si trovassero a non avere più la luce in casa e, quando hanno chiamato il servizio guasti, si sono sentite rispondere che non c'era alcun guasto, ma che la fornitura era stata chiusa e non risultava più intestata a loro. Dalle verifiche, è emerso che qualcun altro, anche da altre regioni, aveva fatto una richiesta di voltura e switch contestuale sbagliando nell'indicare il Pod». Fra i casi arrivati sul tavolo di Federconsumatori, «cinque solo negli ultimi mesi», anche qualcuno che si è "consumato" tutto in Friuli, con lo "scippo" involontario di utenza da una provincia all'altra. Una cittadina friulana per esempio, si è rivolta all'associazione dopo aver ricevuto, a ottobre scorso, una lettera in cui aveva scoperto che un nuovo cliente aveva chiesto la voltura con un'altra società per la sua utenza e dopo che a novembre si è trovata senza luce. Dagli approfondimenti è emerso che tutto era nato perché una persona del Pordenonese aveva fatto una richiesta contestuale di voltura e switch fornendo un Pod non corretto, per poi chiedere la disattivazione dell'utenza non appena scoperto l'errore.

ARERA
Il rimedio ci sarebbe. «L'Autorità in una nota dice che l'azienda che prende il Pod e fa la voltura ha l'obbligo di fare un controllo sul fatto che ci sia una corrispondenza fra Pod e indirizzo di fornitura. Se, per esempio, il Pod che si chiede di attivare è a Reggio Calabria ma l'indirizzo reale è a Manzano, l'operazione dovrebbe andare in "ko" automatico. Invece, purtroppo, nessuno fa questi controlli». Una volta che il "pasticcio" è stato fatto, le strade sono due. «Come Federconsumatori, chiamiamo la società che ha fatto la voltura e lo switch senza ottemperare ai controlli e, se ancora non sono stati fatti altri passaggi, la linea viene riattivata direttamente dall'azienda che ha sbagliato. Altrimenti viene richiesto il risarcimento e il ristoro di eventuali danni, per esempio, per gli alimenti in freezer o frigo che si sono dovuti buttare».

Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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