Saint-Tropez, cliente italiano inseguito dal cameriere: aveva lasciato "solo" 500 euro di mancia (e ne doveva lasciare mille)

Eccessi di Ferragosto: niente posto a chi non lascia un extra. La denuncia: “schedati” i turisti meno generosi, per loro prenotazione impossibile

Domenica 13 Agosto 2023 di Francesca Pierantozzi
Saint-Tropez, cliente italiano inseguito dal cameriere: aveva aggiunto "solo" 500 euro di mancia (e ne doveva lasciare mille)

Sulle cronache locali di questo Ferragosto in Costa Azzurra è diventato l’emblema del c’è un limite a tutto, mancia compresa: un non meglio identificato “italiano ricchissimo” è stato inseguito da un cameriere fino al parcheggio del ristorante di Saint Tropez dove aveva appena cenato lasciando una mancia di 500 euro, giudicata «una svista» perché decisamente non all’altezza. Il cliente è stato gentilmente (pare nemmeno troppo) pregato di tornare indietro e riparare con un secondo passaggio di carta di credito per arrivare almeno al minimo: mille euro. Il fatto, raccontato da un amico francese dell’anonimo facoltoso italiano (che avrebbe dichiarato di non voler più rimettere piede a Saint Tropez) e riportato dai quotidiani Nice Matin e Var Matin, conferma una tendenza dell’estate 2023 che rischia di rovinare la reputazione della capitale della Costa Azzurra.

Di «racket» e «estorsione» ha addirittura parlato la sindaca di Saint Tropez Sylvie Siri, che ha deciso di far tappezzare ristoranti e bar della città con gli adesivi “Signal Conso”, una iniziativa dell’Ufficio di repressione delle frodi che consente ai consumatori, tramite uso di un volgare ma efficace QR Code, di segnalare eventuali abusi.

Il fatto è che si sta esagerando. Sul lusso, l’esclusività, i miliardari, le star, le feste a cinque e più stelle, Saint Tropez e attigua baia di Pamplonne hanno costruito la loro reputazione fin dai tempi di Brigitte Bardot, che lì continua a risiedere. Commercianti, abitanti e governanti hanno sempre teorizzato che la clientela e i servizi extralusso fanno parte del Dna - e dell’economia - dei luoghi. Le cose stanno però sfuggendo di mano. Da qualche settimana è la pratica ormai sistematizzata dello “screening” preventivo dei clienti a essere sotto accusa.

Secondo un “insider” citato dal quotidiano Nice Matin in un’inchiesta di circa due settimane fa, ristoranti, bar e bistrot si riservano il diritto di non prenotare un tavolo a clienti giudicati non abbastanza facoltosi o non abbastanza generosi. L’iper tracciabilità rende oramai possibile in pochi istanti fare uno screening delle abitudini del potenziale cliente e relativa carta di credito, quanto ordina, quali piatti e con quale mancia finale. Si parla per alcuni ristoranti di un vero e proprio “database” dei clienti, con una lista nera di quelli che non si vedranno mai attribuire un tavolo perché in passato si sono dimostrati troppo parchi. Secondo la fonte citata da Nice Matin (le cui affermazioni sono state corroborate da testimonianze sempre più numerose di habitués del posto): «Al momento di prenotare un tavolo il ristorante verifica se il nome appare nell’archivio clienti ed eventualmente con quali lasciti passati: se il nome non è subito certificato e comunque non compare nella prima categoria, vi sentirete rispondere che il ristorante è completo fino alla fine di agosto e, nel migliore dei casi, sarete magari riorientati verso altri ristoranti più consoni al vostro portafoglio».

LA BONIFICA

Pur rivendicando il coté “esclusivo” di Saint Tropez, la sindaca Siri è stata costretta ad ammettere che dei limiti sono stati superati. La sindaca ha già convocato tutti i commercianti a una riunione a fine stagione per «bonificare» le pratiche e «accogliere in modo più dignitoso» la clientela. Nel mirino non soltanto le mance, astronomiche e pure obbligatorie («in Francia – ha ricordato la sindaca – il servizio è compreso e quindi la mancia è a discrezione del cliente») ma anche l’abuso del “minimum spending”, con tavoli riservati a clienti che accettano di spendere non meno di una data somma. «È una pratica assimilabile all’estorsione, una forma di racket» ha dichiarato la sindaca. C’è da dire che si è arrivati a eccessi da record, con un tavolo di un noto ristorante sulla spiaggia che di recente richiedeva un minimo di spesa al tavolo «non inferiore a 1500 euro a persona». I giornali locali hanno anche citato un’altra più che lussuosa insegna sulla spiaggia di Ramatuelle che avrebbe pubblicizzato per la sera della festa nazionale belga del 21 luglio «tavole premium a non meno di 100mila euro». 

Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 13:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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