PORDENONE - L’acqua a pagamento “scotta” come il caffè! Dopo il caso di San Vito al Tagliamento, dove un cliente ha trovato la sorpresa nello scontrino, 70 centesimi per un bicchiere di acqua insieme alla bevanda calda, si è aperto il dibattito tra gli esercenti della piazza pordenonese. È giusto farla pagare?
«Litri di acqua al giorno»
Premesso che qui il sorso d'acqua è ancora gratis, sul tema i baristi del centro fanno fronte comune e per molti la risposta è sì, è giusto farlo pagare, perché dietro quel goccio d'acqua, seppur del rubinetto, si nascondono una serie di attività, che se considerate insieme fanno di quel gesto un servizio. «Il bicchiere io lo preparo.
Lo prendo dalla mensola, ci metto l'acqua, lo porto al tavolo e poi finisce in lavastoviglie» spiega un esercente del Corso, ricordando come l'acqua «a noi non ce la regala nessuno. La paghiamo». Nulla da ridire infatti sui colleghi che hanno scelto di applicare una maggiorazione sul caffè con il bicchiere di cortesia. «Noi di bicchierini ne riempiamo parecchi, alla fine sono litri d'acqua che vanno via» taglia corto Paolo Fagotti, titolare del "Paolo's bar" difendendo la categoria. «Adesso c'è una polemica sterile per tutto ciò che facciamo» commenta Sabrina Gardonio dalla "Pecora Nera", locale di piazza XX settembre che si era già fatto conoscere per aver applicato un rincaro sul caffè dopo le 20.30 di sera. «È giusto dare dei servizi, ma dall'altra parte non bisogna abusarne» continua Sabrina, concorde anche lei nella decisione di chi ha voluto applicare un prezzo al bicchiere d'acqua d'accompagnamento. Categoria compatta sui costi, un po' meno sulla tariffa però perché 70 centesimi - anche per chi e' del settore - sono troppi. «Va bene 30, ma di più no. A quel punto ti prendi un bicchiere d'acqua naturale o una bottiglietta».