MEDIO ORIENTE

Israele, attacco con droni su Beirut: uccisi al-Arouri e al-Hayya, vertici dell'ufficio politico di Hamas

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Martedì 2 Gennaio 2024

Washington Post: Israele responsabile del raid a Beirut

Un funzionario della Difesa statunitense ha riferito al Washington Post che Israele è responsabile del raid aereo su Beirut in cui è stato ucciso il numero due di Hamas, Saleh al-Arouri.

Il funzionario, ha precisato il quotidiano americano, ha parlato a condizione di anonimato. Israele non ha ancora confermato la responsabilità dell'attacco, ma anche i media libanesi parlano di un presunto raid di un drone dello Stato ebraico.

 

Droni israeliani su Beirut: era in corso riunione di fazioni palestinesi

Nella capitale libanese Beirut un raid di un drone israeliano avrebbe colpito un appartamento in cui era in corso una "riunione" di fazioni palestinesi. È quanto riferisce la tv satellitare al-Arabiya, secondo cui sono stati colpiti il primo e il secondo piano di un edificio di tre. Hamas ha intanto confermato l'uccisione nella capitale libanese di Saleh al-Arouri, numero due dell'ufficio politico del gruppo.

Beirut, ucciso anche altro vertice di Hamas

Nel raid di Israele nell'ufficio di Hamas alla periferia di Beirut sarebbe stato ucciso anche Kalil Al Hayya, un alto funzionario e membro dell'ufficio politico di Hamas. Lo riportano i media libanesi.

Beirut, ucciso numero due ufficio politico di Hamas

Gli Hezbollah libanesi confermano al giornale L'Orient-Le Jour che a Beirut è stato ucciso Saleh al-Arouri, numero due dell'ufficio politico di Hamas e uno dei comandanti del braccio armato del gruppo. Al-Arouri è stato ucciso in quello che viene descritto come un raid israeliano che ha colpito un ufficio di Hamas a Beirut.

Israele conferma attacco in Siria

Israele ha confermato la paternità di un attacco aereo condotto ieri in Siria. «Nella notte - afferma il sito delle forze armate Idf.il - abbiamo attaccato una infrastruttura militare in Siria. Ciò in reazione ai lanci di ieri diretti verso il territorio israeliano». Ieri si era infatti avuta notizia di cinque razzi provenienti dalla Siria che erano esplosi in territorio israeliano, in zone aperte, senza provocare vittime e danni. In seguito la Siria aveva denunciato a sua volta un attacco aereo israeliano avvenuto nella zona di Damasco.

Israele rifiuta nuova proposta di Hamas su ostaggi

Secondo due funzionari israeliani e una fonte a conoscenza della proposta, domenica Hamas ha presentato a Israele, attraverso mediatori qatarioti ed egiziani, una proposta per un nuovo accordo sugli ostaggi: Gerusalemme ha respinto la proposta, ma uno dei funzionari israeliani ha detto che l'offerta dimostra che Hamas è pronto a impegnarsi in negoziati per un nuovo accordo sugli ostaggi, anche se i combattimenti a Gaza continuano. Lo scrive il sito di Axios secondo cui il piano prevedeva un processo in tre fasi. Ogni fase avrebbe dovuto includere una pausa nei combattimenti per più di un mese in cambio del rilascio degli ostaggi, ha detto uno dei funzionari israeliani. Secondo la proposta, Israele dovrebbe iniziare a ritirare le sue forze da Gaza durante l'attuazione della prima fase dell'accordo, che includerebbe il rilascio di circa 40 ostaggi, ha detto il funzionario. Probabilmente dovrebbero essere rilasciati anche alcuni prigionieri palestinesi. La proposta porrebbe fine alla guerra dopo l'attuazione dell'ultima fase dell'accordo, che includerebbe il rilascio dei soldati tenuti in ostaggio a Gaza, secondo il funzionario. Il gabinetto di guerra israeliano ha discusso la nuova proposta di Hamas e lunedì ha detto ai mediatori qatarioti ed egiziani di ritenerla inaccettabile, ha affermato il funzionario israeliano. «La proposta che abbiamo ricevuto da Hamas era totalmente fuori luogo e abbiamo chiesto ai mediatori di cercare di produrre qualcosa di più accettabile. Ci stanno lavorando e vediamo cosa succederà», ha detto il funzionario, «Siamo nel pre-inizio dei colloqui. I negoziati non sono più bloccati, ma non stanno ancora facendo progressi significativi».

Attacchi israeliani su Gaza

Si sono intensificati durante la notte gli attacchi aerei e con i carri armati israeliani nel sud di Gaza, hanno riferito i residenti, come riporta il Times of Israel.

Israele prepara la fase 3

Israele continuerà a combattere a Gaza per tutto il 2024, e per questo sarà necessario un cambiamento operativo. Il piano prevede una prima smobilitazione dal nord della Striscia per far rifiatare le truppe, soprattutto i riservisti, che tra l'altro servono anche in patria per sostenere l'economia. È la fase tre del conflitto, che dopo i bombardamenti e la massiccia invasione di terra punta ad azioni chirurgiche contro gli obiettivi di Hamas. Una strategia su cui premono gli Stati Uniti, che nei prossimi giorni invieranno Antony Blinken in una nuova missione in Medio Oriente per tenere vivo il dialogo regionale. Gli sforzi diplomatici del resto appaiono quanto mai necessari in un fase in cui la guerra rischia giorno dopo giorno di allargarsi. Come dimostra l'escalation nel Mar Rosso, dove proprio gli americani hanno affondato tre imbarcazioni degli Houthi, per proteggere i mercantili occidentali.

Israele si presenterà all'Aia

Israele si presenterà davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia per difendersi dalle accuse di genocidio mossegli la settimana scorsa dal Sudafrica in relazione alla guerra nella Striscia di Gaza, riferisce Haaretz.

Siria: attacco israeliano alla periferia di Damasco

Secondo una fonte militare siriana alle 4,35 del mattino l'aeronautica militare israeliana ha colpito alcuni siti alla periferia di Damasco. Lo scrive l'agenzia di stampa statale siriana Sana.

Media: 15 morti a Gaza dopo raid israeliano

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che 15 civili palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti in un bombardamento israeliano che ha colpito ieri sera una casa a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Sempre secondo la Wafa, altre vittime si sono registrate nella giornata di ieri anche nel campo profughi di Nuseirat e nel centro della città di Khan Yunis. L'ultimo bilancio fornito dalle autorità locali parla di 21.978 morti nella Striscia da quando Israele ha iniziato a colpire l'enclave palestinese in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti da Hamas.

Marina Usa conferma: portaerei Ford lascia Mediterraneo

La portaerei americana Uss Gerald R. Ford, schierata nel Mediterraneo orientale dopo l'attacco di Hamas in Israele in ottobre, tornerà negli Stati Uniti «nei prossimi giorni». Lo ha confermato la Marina statunitense. Inviata per «contribuire alla nostra deterrenza regionale e alla nostra posizione di difesa», la portaerei «tornerà nel suo porto d'origine come previsto per prepararsi a futuri schieramenti». La Ford e le navi da guerra al suo seguito saranno sostituite dalla nave d'assalto anfibia Uss Bataan e dalle navi da guerra della sua squadra, la Uss Mesa Verde e la Uss Carter Hall. Le tre navi si trovavano nel Mar Rosso e negli ultimi giorni erano in transito verso il Mediterraneo orientale.

Guerra Israele - la diretta di oggi martedì 2 gennaio.

Severa battuta d'arresto per la riforma della giustizia lanciata un anno fa dal governo di Benyamin Netanyahu nel tentativo di erodere le prerogative del potere giudiziario di fronte all'esecutivo e al potere legislativo, all'interno dei quali il Likud detiene un forte controllo. Con una sentenza clamorosa, otto dei 15 giudici della Corte Suprema hanno deciso di annullare un elemento chiave di quella riforma: l'emendamento della cosiddetta 'Clausola di ragionevolezza', che il governo aveva qualificato come una 'legge fondamentale'.

Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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