ALLA VOSTRA SALUTE di

Alimenti come farmaci: ecco come
curare alcune malattie a tavola

Domenica 22 Maggio 2016 di Daniela Boresi
VERONA  - Alimenti come farmaci? Sembrerebbe proprio di sì secondo le ultime scoperte. «L’organismo umano è per sua natura predisposto ad accettare l’alimento come fonte di energia e come normale fattore di regolazione delle funzioni organiche molto più favorevolmente di qualunque sostanza di sintesi. Alcuni alimenti, per il loro contenuto di nutrienti e principi attivi, sono in grado di influenzare l’attività ormonale delle ghiandole endocrine», spiega, Vincenzo Toscano, Presidente Eletto Ame (Associazioene medici endocrinologi).
In Italia le persone che potrebbero avvantaggiarsi di questa vera e propria pratica terapeutica sono tante, riferisce Piernicola Garofalo, Presidente Ame Onlus (a Verona per l'Ame day organizzato dal prof. Roberto Castello, direttore di Medicina Generale a Borgo Trento), se si considerano gli oltre 3 milioni di persone con diabete di tipo 21, una stima di oltre 6 milioni di casi entro il 20352, e considerando la crescita di questa patologia anche in soggetti sempre più giovani. Esiste, inoltre, un numero rilevante di soggetti sovrappeso o obesi che non sanno di essere diabetici e molti altri ancora che per familiarità lo diventeranno se non seguiranno adeguati programmi di prevenzione. La ricerca farmaceutica continua a mettere a punto presidi terapeutici sempre più innovativi ed efficaci per il trattamento della malattia conclamata. Ma, la vera sfida, sta nell’attuazione di programmi di prevenzione e nella capacità di diffondere una cultura che informi tutta quella fascia di pazienti che potrebbero sviluppare la malattia spingendoli verso un controllo adeguato della dieta3 e verso l’esercizio fisico. Alimenti come farmaci, che forniscono benefici salutistici oltre al contenuto nutrizionale, quindi con un risparmio in salute e una maggiore sostenibilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale: questo è quello che potrebbe essere raggiunto attraverso la nutraceutica, termine che sta per nutrizione e farmaceutico”.

I NEMICI - «Nel contesto del gruppo di pazienti che  prima o poi svilupperanno il diabete, asserisce Agostino Paoletta, Coordinatore commissione farmaci Ame, si annoverano anche le pazienti con sindrome dell’ovaio policistico, un disturbo presente nel 7-8 % delle donne in età fertile, caratterizzato da disturbi del ciclo, acne, alopecia e irsutismo: anche in queste pazienti con disturbi della sfera endocrina è possibile intervenire per prevenire il diabete attraverso un’alimentazione capace di evitare il picco glicemico dopo il pasto4, responsabile dell’eccessiva risposta insulinica. Bisogna limitare il consumo di zucchero e carboidrati raffinati5, preferendo quelli con basso indice glicemico; limitare i grassi animali e dividere l'assunzione di cibo in pasti piccoli e frequenti, con elevato apporto calorico a colazione e aumentare l’assunzione di pesce.

LE DIETE - Un ritorno alla nostra dieta mediterranea, con l’effetto benefico dell’olio extravergine di oliva, vero prodotto nutraceutico, della frutta e della verdura, rappresenta una regola fondamentale. Assumere pasta e pane integrale, al posto del pane bianco o della pizza, e accompagnandoli con verdura verde a foglia larga rappresenta sicuramente un altro presidio per ridurre il picco glicemico post prandiale.  Altra raccomandazione è quella di mangiare le proteine prima dei carboidrati sempre nell’ottica di favorire una riduzione del picco glicemico. Altra importantissima regola è quella di evitare di mangiare di notte perché questa abitudine non rispetta i nostri ritmi biologici e crea un incremento del peso doppio rispetto ad analogo apporto calorico, assunto durante le ore di luce, almeno per quanto è stato osservato negli animali da esperimento.


  Ultimo aggiornamento: 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA