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Come scoprire l'ictus: ecco cosa
fare se si nota qualcosa che non va

Mercoledì 26 Ottobre 2016
 Ictus, prima s'interviene maggiori sono le possibilità di limitare i danni.
«L’ictus può colpire i sensi, la parola, il comportamento e le emozioni ma anche la memoria, un lato del corpo può essere percepito come più debole oppure paralizzarsi», spiega la professoressa Valeria Caso presidente dell’European Stroke Organization.
Diventa quindi fondamentale, quando una persona inizia a sospettare che qualche cosa non vada per il verso giusto, intervenire tempestivamente. Ecco l’approccio RAPIDO, un vademecum per riconoscere se ci si trova dinnanzi ad un ictus.
R – RIDI – chiedete alla persona di sorridere e osservate se la bocca è asimmetrica;
A – ALZA LE BRACCIA – chiedete alla persona di alzare le braccia e verificate se riesce a sollevarne una sola;
P – PARLA – chiedete alla persona di parlare e verificate se riesce ad esprimersi in maniera comprensibile o confusa;
I – ICTUS
D – DOMANDA AIUTO – chiamate immediatamente il 118 e descrivete correttamente i sintomi in modo che gli operatori siano in grado di mandare l’ambulanza con il team adatto e allerti l’ospedale dotato di stroke unit più vicino
O – ORARIO – prendete nota dell’ora esatta in cui sono iniziati i sintomi, una informazione che sarà molto utile ai sanitari per operare entro le 4 – 6 golden hour
Maggiore è il tempo che trascorre dall’insorgenza dei sintomi, maggiore è il rischio che l’ictus provochi danni cerebrali e invalidità poi difficilmente recuperabili. Per ottenere la massima efficacia dai trattamenti è consigliabile arrivare in ospedale al massimo entro 60 minuti.   Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA