Tabaccheria assaltata due volte in una notte

Venerdì 19 Dicembre 2014
(C.Arc.) La sua tabaccheria è nel mirino dei ladri. E ora, il titolare della rivendita di via Zara 49, si sente anche preso in giro, dopo la notizia di questi giorni delle dichiarazioni dei banditi albanesi che dicono che tanto, in Italia, nessuno resta in galera.
I ladri hanno tentato per due volte di mettere a segno un furto alla sua tabaccheria nel quartiere Santissima Trinità. Ma la porta d'ingresso antisfondamento ha retto alle picconate dei banditi.
Alle 3 dell'altra notte i residenti hanno sentito rumori provenienti dalla tabaccheria. Qualcuno si è affacciato e ha visto almeno tre figure incappucciate che colpivano con violenza la vetrata. È stato chiamato il 113 e sul posto sono arrivati gli agenti della questura, che hanno trovato la saracinesca divelta e il vetro danneggiato. Dei ladri nessuna traccia. Poco dopo, la banda è tornata, sperando questa volta di distruggere la vetrata. Inutilmente.
Non è la prima volta che questa tabaccheria è nel mirino dei ladri. «Un mese fa - ha riferito il titolare - mi hanno portato via sigarette, gratta&vinci e soldi contanti. Almeno questa volta però gli è andata male».
L'esercente è furioso: «La polizia mi ha detto che certi banditi vengono arrestati anche tre volte in un mese. Ma poi escono dal carcere: fin quando ci saranno queste leggi non saremo sicuri. E le forze dell'ordine, pur lavorando tanto, hanno le mani legate».
«Se penso - ha detto con amarezza - alle frasi di scherno dei tre albanesi contro i carabinieri intercettate al telefono, vengo preso dalla rabbia. Siamo diventati il paese del bengodi, ma solo per chi delinque».
Dopo la convalida dell'arresto, gli albanesi che avevano seminato il panico con centinaia di furti accertati, sono stati portati in carcere. Intanto i carabinieri hanno ricevuto duecento telefonate da cittadini derubati,molti che vogliono visionare la refurtiva e riferiscono di aver riconosciuto dalle foto qualcuno dei banditi. Si cercano intanto i ricettatori a cui si appoggiavano. Almeno tre secondo quanto appreso, italiani e insospettabili, capaci di fornire denaro contante "pulito" in cambio di oggetti preziosi.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci