Mauro Marini: «Le norme ci vogliono, ma è meglio il bollino»

Venerdì 6 Marzo 2015
(L.M.) Sostanzialmente favorevole all'introduzione di regole chiare e che devono essere rispettate da tutti Mauro Marini, titolare del bar Zanellato, di un locale in via San Francesco e di un altro in piazza dei Signori.
«Gestisco bar in centro città dal 2001, ho vissuto sulla mia pelle tutti i provvedimenti e tutte le iniziative messe in campo in questi anni e parlo quindi per esperienza - afferma Marini - le regole ci vogliono ma dobbiamo tenere conto che c'è una normativa nazionale che non prevede limiti di orario per l'apertura dei locali pubblici, il regolamento proposto non valorizza l'attività professionale. La patente a punti mi lascia perplesso, considerati i risultati della sua applicazione a Cittadella dove ci siamo informati come è andata con i colleghi locali. Io ad esempio vedrei meglio una sorta di bollino blù che premi i locali per la professionalità ed il servizio ai clienti. Quello che serve realmente sono regole semplici ed efficaci. È giusto che, ad esempio, in tema di pulizia del plateatico e dello spazio antistante i locali che siano i titolari stessi a provvedere. Per quanto concerne i vigilantes sono favorevole ma li vedrai necessari solo dalla mezzanotte al momento della chiusura e, per logica, nelle serate di maggiore affluenza come il mercoledì, il venerdì ed il sabato. Nelle altre serate quando i clienti sono pochi li trovo eccessivi».
Perplessità anche sulla patente a punti definita «arma a doppio taglio», utile sotto alcuni aspetti come il rispetto delle regole, deleteria per altri ad esempio potrebbe azzerare il valore di un locale al momento della cessione. «Più che penalizzare le attività vedrei l'inasprimento dei provvedimenti contro i clienti che non rispettano le regole e si comportano male - continua Marini - gestire un bar in centro città non è affatto semplice ed il momento non è dei migliori. Pochi hanno il coraggio di dirlo, forse per pudore, ma 9 titolari di locali su 10, non sono riusciti a pagare l'affitto nel mese di febbraio. Si deve tenere conto in definitiva che i nostri sono pubblici esercizi che danno un servizio alla città».

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