(L.I.) Il pm della Distrettuale Antimafia Giovanni Zorzi e la difesa si sono date battaglia per oltre un'ora e mezza in camera di consiglio. In ballo c'è l'applicazione della misura di sorveglianza speciale. Francesco Manzo, il 70enne sospettato di aver riciclato fiumi di denaro sporco grazie ai suoi legami con le organizzazioni criminali di stampo camorristico, rischia di vedersi applicare un provvedimento limitativo della libertà personale per una durata di cinque anni. Il Tribunale presieduto da Alessandro Apostoli Cappello si è riservato di decidere nei prossimi giorni. Resta ancora in ballo il destino di immobili, terreni, società, auto e conti correnti bancari riconducibili a Manzo, sotto sequestro e in odore di confisca. I giudici si sono limitati a restituire ai legittimi beneficiari le disponibilità finanziarie in capo alle società "Ariete", ed "Eco Space" di Monselice, quest'ultima coinvolta erroneamente nel provvedimento di sequestro. Il Tribunale ha poi ammesso l'ingresso nel procedimento di Deutsche Bank come terzo interessato. L'istituto bancario vanta infatti un credito ipotecario su alcune delle società sequestrate. La decisione dei giudici sulle richieste di dissequestro è attesa per il 20 aprile.
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