Il decalogo del presidente per il prossimo Governatore

Martedì 26 Maggio 2015
(F.Capp.) Tutti d'accordo sulla costruzione di un nuovo Policlinico universitario concepito e strutturato secondo un progetto culturale di campus a finalità didattico-scientifica e assistenziale, avente superficie adeguata, ampliamente estesa in un'area nuova prescelta in sede tecnica rispetto a quella dell'esistente ospedale secondo Moretti, Tosi, Zaia, o nell'area attuale dell'ospedale giustinianeo secondo Berti; ad ogni modo costruibile in tempi brevi, non superiori ai sei anni secondo Tosi. Piena condivisione, altresì, sulla necessità a Padova di una nuova sede centrale per lo Iov, con strutture di assistenza, ricerca, didattica e formazione post-laurea plurispecialistica, prevalentemente dedicata alla rete oncologica veneta.
Sono due punti-cardine sui quali i quattro candidati governatore alla Regione Veneto hanno promesso pieno impegno dinnanzi ai partecipanti alla Conferenza della Scuola di Medicina. Impegno che ora il presidente della stessa Scuola, professor Santo Davide Ferrara, ha messo nero su bianco come espressione corale della comunità sanitaria padovana, universitaria, ospedaliera e territoriale.
Un documento congiunto, che recepisce le istanze di docenti, ricercatori e allievi della Scuola, di una folta rappresentanza di professionisti di Azienda ospedaliera, Ulss 16, Iov, Medicina territoriale e generale, fissano i dieci punti sui quali il mondo sanitario e gli aspiranti presidenti del Veneto si sono detti concordi. Ovvero, oltre ai succitati, la realizzazione di un modello di sanità scaturito dall'integrazione dell'Università, gli ospedali, le strutture e i servizi sanitari operanti sul territorio, fermo restando il riconoscimento alla Scuola di Medicina del ruolo di riferimento, coprotagonista e interlocutrice privilegiata della Regione nei processi di progettazione e di realizzazione dei Piani socio-sanitari. Quindi la creazione di una nuova "Azienda ospedale-Università", fondata su un innovativo status giuridico amministrativo e funzionale (del tutto diverso dall'Azienda integrata di Verona), cioè come progetto globale che contempli i valori oggettivamente misurati della didattica, l'assistenza e la ricerca, con conseguente attribuzione di budget. Questo si traduce nell'istituzione di Dipartimenti scientifico-assistenziali e del ruolo di direttore scientifico scelto dall'Ateneo (da affiancare al direttore generale, nominato dal governatore) quale presupposto di un nuovo, improcrastinabile "protocollo d'intesa" Università-Regione. Fondamentale, un disegno strategico volto a creare sinergia delle attività sanitarie a Padova con la creazione di un Comitato di coordinamento.
Ultimi tre punti condivisi: contrazione dei piccoli ospedali, concentrando le risorse in 5 grandi nosocomi a livello regionale; pianificazione quinquennale dei finanziamenti con celere erogazione annuale di entità note e prestabilite; ruolo attivo della Sede regionale di Bruxelles per l'acquisizione di finanziamenti Ue. «Gli impegni assunti dai candidati - tira le somme il professor Ferrara - inducono a ritenere indubitabile che il prossimo governatore saprà dimostrare onestà e coerenza nel far seguire i fatti alle parole».

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