Gemellina morta dopo tre settimane, prosciolto il ginecologo

Giovedì 24 Luglio 2014
(L.I.) Finisce in archivio l'inchiesta sul decesso della gemellina nata prematura e spirata dopo sole tre settimane di vita, il 31 luglio di due anni fa. Accogliendo la richiesta del pubblico ministero Paolo Luca, il giudice Mariella Fino ha prosciolto dall'accusa di omicidio colposo il noto ginecologo padovano Erich Cosmi, assistito dall'avvocato Davide Pessi. Non sono emersi dagli atti d'indagine profili di colpa, neppure lievi, a carico del medico. Le scelte compiute da Cosmi non avrebbero in sostanza potuto impedire il decesso della piccola. Secondo i genitori della neonata il ginecologo aveva consigliato di saltare l'ecografia della 24. settimana, perchè tutto stava procedendo per il meglio. Lo stesso esame effettuato circa dieci giorni più tardi, aveva però messo in evidenza una gravissima malformazione, conosciuta come la sindrome "Ttts" o trasfusione feto-fetale. I consulenti della Procura, il dottor Domenico Arduini dell'Unversità Tor Vergata di Roma e la professoressa Emanuela Turillazzi dell'Istituto di Medicina legale di Foggia, con conclusioni sostanzialmente identiche a quelle formulate dai consulenti dell'indagato, i dottori Gianfranco Fais e Paolo Fais, hanno escluso ogni responsabilità in capo a Cosmi.
Innanzitutto le linee guida sanitarie non prevedono in modo certo e uniforme ecografie frequenti. Non è stato poi dimostrato che un'ecografia rinviata il 2 luglio per poi essere effettuata una settimana dopo avrebbe potuto scongiurare l'evento morte: non è stato infatti possibile stabilire quando sia effettivamente insorta la "Ttts" e se la stessa fosse in forma acuta o cronica. È stato inoltre accertato che la mancata attuazione di un intervento urgente di amnio riduzione il 9 luglio non avrebbe significativamente aumentato le probabilità di sopravvivenza della gemellina, aumentandone per contro i rischi. Infine la "Ttts" è una patologia con elevatissime percentuali di mortalità (tra il 60 e il 90%), e un elevato rischio di danni neurologici in caso di sopravvivenza.

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