Bitonci: «Il S.Antonio può essere integrato nel nuovo ospedale»

Sabato 2 Agosto 2014
«Non vorrei che ci fosse una moltiplicazione dei costi. Dovremmo spostare un ospedale, il S.Antonio, al posto del policlinico, ma ovviamente ristrutturandolo completamente, quindi è come farne uno nuovo. E in più costruirne un altro fuori città. Ma allora non possiamo fare tutto nello stesso posto? Costerebbe meno».
Il sindaco ragiona sulla exit strategy proposta dal presidente della Regione che ieri ha messo sul tavolo una proposta che finora era rimasta sottotraccia. Zaia parlando a margine di una cerimonia all'ospedale dell'Angelo ha detto: «La proposta della Regione ad oggi sul tavolo è di partire dalla situazione attuale, dove c'è un ospedale da 1400 posti letto che è anche il "contenitore" dell'Università e del Policlinico universitario. Noi vogliamo portare mille di questi posti letto nel nuovo ospedale, che diventerà il policlinico universitario dei veneti e avrà quindi tutte quelle strutture necessarie, come aule, laboratori di ricerca e tutto il resto e che avrà valenza internazionale. Nel vecchio sito, invece, dove abbiamo investito in alcune strutture, metteremo altri 1000 posti letto, trasferendo il Sant'Antonio e cambiando sede allo Iov».
Una proposta invitante: due ospedali, uno di alta specializzazione, con tutta la parte scientifica e universitaria allegata (il campus) ma fuori dai piedi. E l'altro di assistenza e cura per i padovani a un passo da casa. Quest'ultimo formato mica dai 292 posti di oggi del S.Antonio, ma addirittura da mille posti, cioè triplicando l'offerta attuale, dentro una cubatura che supponiamo almeno equivalente a monoblocco e policlinico. Circostanza che dovrebbe alzare la quota di posti letto stabilita dalla Regione (1400) fino a 2mila.
Zaia dice pure: «Non vogliamo neanche pensare di andare fuori dalla città». Significa abbandonare siti come Legnaro e promuovere Padova ovest. Non vediamo alternative. Ma il presidente su questo precisa: non ci sono "posizioni precostituite" a via Giustiniani però i tecnici comunali devono dare presto alla Regione elementi nuovi rispetto a quelli che ha in mano lui e che bocciano l'attuale sito.
«Non perderemo nemmeno un minuto - risponde Bitonci - Stiamo mettendo le forze che abbiamo ma anche la Regione ha dei tecnici, lavorino anche loro a valutare la nostra opportunità, cioé farne uno nuovo dove sta adesso. Però non si può scaricare sul Comune la proposta edilizia, non è il nostro lavoro».
«In ogni caso potrei suggerire anch'io una proposta. Siccome abbiamo previsto di liberare spazi, visto che al posto del monoblocco nascerà un silos, e nel nostro progetto c'erano delle aree libere, a mio parere ci può stare anche il S. Antonio. Dirò di più. Se tenessimo in piedi il policlinico per metterci il S. Antonio potremmo anche risparmiare sui costi di demolizione».
Sulla soluzione alternativa a Padova ovest anche il senatore De Poli dell'Udc sembra aprire: «Valutare soluzioni alternative, la Regione faccia da mediatrice». E il sindaco chiarisce: «Non ce l'ho certo con la Regione, anzi condivido quello che dice Zaia sulla necessità di approfondimenti. Ma non accetto coloro che dicono che sto buttando via otto anni di lavoro siano proprio quelli che non hanno mai fatto nulla, neanche una delibera, neanche un marciapiede e che vorrebbero mettere l'ospedale nell'acquitrinio di Padova ovest. Loro hanno perso otto anni, adesso ci dovranno dare almeno otto giorni...»

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