Libertà vigilata allo stalker seriale delle farmaciste

Mercoledì 17 Dicembre 2014
BELLUNO - «Non sapevo che lei fosse sposata. Ora non mi rifarei più vivo, per rispetto».
Quelle parole G.E.T., 52 anni, stalker seriale di farmaciste, hanno forse convinto il giudice Elisabetta Scolozzi a disporre, come richiesto dal pubblico ministero Maria Luisa Pesco, la libertà vigilata con l'obbligo di presentarsi al Centro diurno di salute mentale di Belluno per non meno di due volte la settimana. L'uomo, dichiarato socialmente pericoloso e quindi capace di colpire ancora, dopo la scadenza della misura dell'obbligo di dimora nel comune di Forno di Zoldo, era libero da fine ottobre.
Nei giorni scorsi l'udienza in cui si è sospeso il processo che lo vede imputato di stalking verso una farmacista di Belluno. Aveva anche un altro procedimento che si è concluso in appello: quello ai danni di una farmacista di Ponte nelle Alpi.
«C'è il pericolo che torni a tenere condotte pericolose anche se attualmente è sotto trattamento farmacologico», aveva detto il perito.
Ieri il giudice ha deciso per la libertà vigilata.
Il centro diurno, dove dovrà andare almeno due volte la settimana, dovrà vigilare affinché il 52enne prenda i suoi farmaci. Il giudice ieri in aula gli ha chiesto se era consapevole che non prendendo più i farmaci ne sarebbero derivati dei danni. L'imputato ha ammesso di sapere quali fossero le conseguenze in caso di sospensione del trattamento farmacologico.
La misura cautelare decisa ieri in aula avrà la durata di un anno. L'imputato era difeso dall'avvocato Claudia Bettiol. Presente anche il legale Monica Casagrande per la parte civile, una farmacista di Belluno.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci