Bossi: «Tosi ha già un accordo
con Passera». Salvini: «Sono
stato fin troppo paziente con lui»

Mercoledì 11 Marzo 2015
Umberto Bossi e Flavio Tosi
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VERONA - «Io sono sempre per la compattezza della Lega. Ho sempre sperato in una soluzione diversa, perché la speranza è l'ultima a morire. Abbiamo tentato», ma «la verità è che Tosi ha già da tempo l'accordo con Passera per fare un partito. Lo sanno tutti».

Così Umberto Bossi in un'intervista. Se Tosi si candidasse contro il governatore uscente, dice Bossi, «i nostri elettori voterebbero Zaia. Tosi non prende voti».

Sull'espulsione di Tosi dalla Lega Nord ritorna anche Matteo Salvini in un intervista al Gazzettino: «Non ho mai usato con nessuno tanta pazienza. Tosi è un ottimo sindaco, io l'ho sempre sponsorizzato, e quindi mi sono preso la responsabilità di provare a salvarlo fino in fondo, ho tentato tutte le strade, ho concesso tutto il tempo possibile. Però niente, non c'era spazio, non c'era margine, Tosi aveva già deciso. Quando mi prospetti da settimane una eventuale candidatura contro Zaia, non è un problema di Verona o di Treviso, di doppio mandato o di liste. Quando mi dici che potresti candidarti contro Zaia, sei fuori. La Fondazione, quando è nata, non era un partito. Era uno strumento del partito a sostegno alle primarie del centrodestra. Adesso la realtà della Fondazione - evidenzia Salvini - è ben diversa. Ormai in una decina di realtà, la Fondazione si candida alle elezioni amministrative, contro la Lega: accade a Brescia, a Pavia, a Mantova, nelle Marche, in Emilia. E tu non puoi stare in Lega e sostenere chi si candida contro la Lega!». Per raggiungere un compromesso «avevo detto: guarda, la formula è lista Lega più e lista Zaia, tu ti occupi della lista Lega, Zaia della lista Zaia, però lascia perdere la Fondazione», spiega Salvini, secondo cui «non ci saranno scossoni nel movimento, ben pochi seguiranno Tosi fuori della Lega. E i sondaggi, nello scenario peggiore, con Tosi candidato contro Zaia, danno a Zaia un vantaggio di 9-10 punti su Moretti».

Per il sindaco di Verona, Flavio Tosi «è chiaro che se alle regionali si va divisi, si agevola chiunque altro sia un competitore. Non parlo di delusione, m'interessa essere coerente e lineare con me stesso, questo mi basta».

«La spaccatura interna alla Lega Nord si poteva evitare a patto di avere una volontà da parte di entrambi di trovare una ricomposizione, circostanza che non c'è stata». A sottolinearlo oggi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dopo la cacciata di Flavio Tosi dalla Lega. «Adesso - ha assicurato - nella Lega non ci sarà nessun repulisti». «Sarebbe sbagliato, ero contrario prima e sono contrario adesso. Chi esce è perchè si chiama fuori», ha spiegato. «Non ci sarà nessun repulisti nel

partito - conclude Zaia - è un tema che non è mai stato nelle mie corde. Comunque d'ora in poi non parlerò più di Tosi».

Dal fronte opposto di fa sentire anche la candidata del Pd, Alessandra Moretti: «Pensavo che le espulsioni e i dissidenti appartenessero solo al M5s. E invece non è così. Non è mai una pagina di buona politica quella che racconta l'allontanamento di un leader di un movimento da parte del proprio segretario - aggiunge -. Sono gesti a cui si fatica ad abituarsi e che denotano una scarsa tolleranza e democrazia interna. Il Veneto ora merita un'alternativa coraggiosa agli ormai vent'anni di Governo Galan-Zaia».

«A me dispiace» per la spaccatura nella Lega. «Conosco Tosi, è una persona di valore, un bravo sindaco, e conosco anche Zaia. Nel Veneto si vince comunque, tranquillamente, la nostra alleanza con la Lega non si mette in discussione». Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a «Radio Anch'io», su Radio Uno.

Ultimo aggiornamento: 15:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA