L'Ad Carrus: «Il piano industriale
non prevede alcun licenziamento»
Dall'assemblea sì alla Spa col 97%

Sabato 19 Dicembre 2015
L'Ad Carrus: «Il piano industriale non prevede alcun licenziamento» Dall'assemblea sì alla Spa col 97%
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TREVISO - Veneto Banca è ufficialmente diventata una Società per azioni. La stragrande maggioranza dell'assemblea generale ha approvato il cambiamento: 97,12% sono stati i sì (11.102), 2,13% i contrari e 0,74% gli astenuti. Erano chiamati a votare, deleghe comprese, in 11.430. A ruota l'assemblea ha approvato anche l'aumentro di capitale da un milardo di euro: 10.711 voti favorevoli (97%). Infine è stato approvato anche il terzo punto, ossia la quotazione in Borsa: 10.067 voti favorevoli (97%)

L'assemblea si è insediata alle 10 di sabato 19 dicembre a Venegazzù di Volpago del Montello, presieduta da Pierluigi Bolla. All'ingresso dei parcheggi ed agli incroci operazioni di volantinaggio da parte, in particolare, di comitati contrari alla trasformazione dell'istituto in Spa ed agli altri passi previsti dal piano di risanamento, cioè l'aumento di capitale di un miliardo e la quotazione in borsa il prossimo aprile.







TENSIONI




Gremita la tensostruttura principale a Venegazzù: i soci vengono dirottati verso la sala sotterranea di villa Loredan.
Ci sono stati dei momenti di tensione: alcuni soci hanno preteso di entrare nella struttura principale spintonando i vigilantes. I soci rimasti fuori se la prendono con i dipendenti:
«Anche colpa vostra».

ESPOSTO DEI CONSUMATORI ALLA CONSOB
Il Movimento Consumatori ha presentato un esposto alla Consob - nel quadro della vicenda di Veneto Banca - dopo aver ravvisato «sistematiche violazioni della Mifid», la normativa a tutela dei risparmiatori. «Le operazioni più critiche sono avvenute non soltanto presso le filiali del Veneto - si legge in una nota - ma anche presso la rete delle banche un tempo "del territorio" e ora gruppo, tra cui la piemontese Banca Popolare di Intra, nata a Verbania e confluita in Veneto Banca nell'aprile 2007, in Puglia, presso la Banca Apulia di San Severo, incorporata nel 2009, fino alla marchigiana Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana
». «Continuiamo a ricevere segnalazioni di casi di anziani ultraottantenni cui la banca ha piazzato le proprie azioni su cui è stato investito un intero patrimonio - afferma Marco Gagliardi, legale dell'Osservatorio Credito e Risparmio di MC - come casi di persone che oggi si trovano a pagare mutui per l'acquisto della prima casa subordinati all'acquisto di ingenti quantitativi di azioni o casi di persone del tutto prive di cultura e esperienza finanziaria "profilate" come esperte. Senza dubbio la Consob dovrà accertare le responsabilità e intervenire in tempi rapidi».

IL PRESIDENTE BOLLA

«Aspettiamo da questa assemblea una decisione consapevole e responsabile. Prendiamo il toro per le corna. La storia di Veneto Banca non si ferma qui». Lo ha detto il presidente Pierluigi Bolla all'assemblea. Bolla ha quindi letto una lettera firmata da Daniele Nouy, responsabile della vigilanza europea della Bce. Nella missiva, Nouy sottolinea come il percorso composto dai tre punti della trasformazione in Spa, aumento di capitale e quotazione siano indispensabili al fine di scongiurare la necessità di un commissariamento.
Allo scorso settembre gli indici patrimoniali risultavano al di sotto di quelli richiesti dalla Bce, con un core tier one del 7,1% anziché del 10%. Questo a causa di una perdita finanziaria di 1,9 miliardi nel periodo 2012-2015 per via di un progressivo deterioramento della qualità del credito, una svalutazione dell'avviamento e una contrazione del risultato netto.
Il presidente ha illustrato le regole per disciplinare gli interventi, con tempo fissato in tre minuti, e le modalità per le votazioni previste. Bolla ha poi ripercorso le più recenti operazioni dalla passata assemblea di aprile, fra cui la fissazione del valore di recesso dell'azione Veneto Banca in 7,30 euro, precisando che le stesse non potranno essere liquidabili per la mancanza di capitale disponibile a questo scopo.
«Con riferimento ai colloqui con altre banche, non è vero come viene sostenuto da qualcuno, che sono stati interrotti i rapporti con il Banco Popolare, così come non sono stati interrotti i colloqui con altri istituti bancari. È logico però comprendere - ha aggiunto Bolla - che una possibile accelerazione convinta dei lavori dei tavoli tecnici per giungere a fusioni o integrazioni potrà avvenire solo se l'esito di questa assemblea sarà positivo».


L'AD CARRUS
«Dobbiamo tornare ad essere vicini al territorio, questa banca per vivere può solo tornare ad intermediare il denaro, raccogliere la fiducia per intermediare il denaro». Lo ha detto l'Ad di Veneto Banca, Cristiano Carrus, all'assemblea generale, invitando a «non gettare benzina sul fuoco». «La banca - ha aggiunto - da tempo non ha capitale sufficiente. C'è bisogno di colmare questa carenza prima possibile, una volta per tutte, non si può andare ogni sei mesi con il cappello in mano a chiedere i soldi alla gente». Secondo Carrus, Veneto Banca, riferendosi alle vicende di altre banche al centro delle cronache, «non è una banca come le altre quattro. Questa banca ha numeri, potenziali e capacità di poter resistere ancorché qualcuno ogni tanto lo metta in dubbio e non mi riferisco alle autorità nazionale». Carrus ha quindi evidenziato il peso che ha sul sistema bancario nazionale il complesso dei crediti deteriorati.

«Gli advisor hanno considerato fattibile il piano industriale, la condizione necessaria per realizzare con successo l'aumento di capitale non può essere che la quotazione». Con l'ingresso in borsa, ha aggiunto, «Si potrà valutare quotidianamente cosa il mercato penserà di Veneto Banca e delle quotate. Il mercato giudica, non vive di notizie ma di aspettative; ma ogni aspettativa se non viene rispettata nel giorno in cui la dichiari provoca la diminuzione del valore». La totalità dei prestiti obbligazionari, ha inoltre sottolineato Carrus, sono in mano a investitori istituzionali. Solo un milione del montante totale è in mano al retail. «Io - ha detto ancora - andrò a cercare questi privati e restituirò loro i loro soldi perché ritengo che i privati non debbano detenere questi prodotti».
«Abbiamo fatto un piano industriale che prevede un numero di licenziamenti pari a zero. I dirigenti che hanno la loro età e che stanno qui ad insegnarci quanto è bella la vita è meglio che la raccontino a qualcun altro». «Le auto blu che riempivano questo piazzale diventino bianche, gialle e rosse di chi viene a lavorare». «Speriamo - ha aggiunto -, con riferimento al jet acquistato dai vertici precedenti - che entro 20 giorni l'aereo trovi un proprietario, aspettiamo che ci diano i soldi, vedere moneta e dare cammello. Ringrazio il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ed il sottosegretario all'economia, Enrico Zanetti di essere qui oggi, non era facile».
«Le fusioni bancarie - ha rilevato - si fanno su sinergie di costo e di ricavo, ma i ricavi bancari oggi sono in calo. Occorre perciò passare per i costi. Perciò le sinergie si traducono in chiusura i sportelli. Sinergia è operazioni sul territorio in cui io che ho meno patrimonio cerco di trovarne ch ne ha di più e io che ho maggiore know how, magari nel ricco nordest, si metta con chi ha interesse a saperne di più».
«Noi sfioriamo il 30% di Npl e questo è il limite oltre il quale non vogliamo andare. Il resto del sistema è al 16%, gli altri hanno cominciato nel 2008-2009 a fare pulizia. Questo piano industriale è un piano sfidante. Sulla nuova organizzazione di servizi investiamo 40 milioni di euro per ridurre i costi». Per quanto riguarda i costi, Carrus ha parlato di «contenimento delle consulenze e del numero dei dirigenti, il recruiting dei giovani con criterio meritocratico. Ma dobbiamo rivedere in maniera profonda il processo del credito, così non funziona. Occorre andare verso una copertura più larga che ci consenta anche di vendere, in futuro, pezzi di crediti inesigibili. Se c'è uno sconfinamento di un conto corrente occorre chiedere subito conto al cliente. Le reti estere sono un bagno di sangue. Ho lasciato per terra un morto o qualcosa che vive ancora? Devo capirlo in maniera inequivocabile entro due mesi. Poi mi ritirerò da qualsiasi posto in cui questa banca non faccia utile, italiana o estera che sia. L'estero ha visto un deterioramento del portafoglio crediti ancora peggiore che quello italiano. Noi siamo qui per accettare le sfide non per pettinare le Barbie. Il Core tier 1 supererà il 15%. Occorre scegliere oggi una cosa sola: questo è l'ultimo giorno di Veneto Banca o della vecchia Veneto Banca?».

IL SOTTOSEGRETARIO: SPA UNICA SOLUZIONE
«La trasformazione di Veneto Banca in Spa è l'unica strada percorribile. Se la si percorre ora e in fretta non è certo per il decreto del Governo, altrimenti saremmo a dicembre 2016 e non 2015». È quanto dichiara Enrico Zanetti, sottosegretario al Mef e segretario di Scelta Civica. «Noi avevamo dato tutto il tempo per organizzarsi - prosegue Zanetti, presente all'assemblea - Purtroppo Veneto Banca ha un oggettivo bisogno di ricapitalizzarsi e per farlo è necessaria la trasformazione e sicuramente la quotazione in borsa è la strada corretta, fermo restando che serve però un chiaro piano industriale, per non arrivarci in 'braghe di tela'» . «Quello che ho sentito oggi da parte dell'amministratore delegato è stato un discorso convincente, sia in termini progettuali che in termini di metterci la faccia - aggiunge il sottosegretario di Sc -. Non ho visto un burocrate per conto Bce ma una persona che ci crede. E credo l'abbiano visto anche gli altri soci. E questo fa ben sperare». «Il fronte del no alla trasformazione in Spa ha le sue ragioni di rabbia e di protesta però e un fronte che porta a trasformare una attuale perdita, forse recuperabile all'80 per cento, in una perdita certa e definitiva del 100 per cento», conclude Zanetti.

CODACONS: IL VOTO E' NO
Fra quanti, intervenendo all'assemblea dei soci, hanno espresso un voto negativo alla trasformazione di Veneto Banca in Spa, c'è stato il presidente di Codacons veneto, Franco Conte. «Un commissario sarebbe più affidabile - ha detto - degli gnomi del Montello che ci hanno condotto a questa situazione. Non dobbiamo farci rubare la dignità».


Tutti i particolari sul Gazzettino in edicola il 20 dicembre

Ultimo aggiornamento: 20:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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