ADRIA - In città vengono definiti "Bimbi M" e di simpatico hanno poco o nulla. Sono degli adolescenti, o poco più, che per sconfiggere la noia della lunga estate adriese non trovano altro di meglio da prendersela con il patrimonio della comunità senza che qualcuno finora abbia posto fine alle loro scorribande ed ai loro atti vandalici.
Qualche sera fa per ammazzare il tempo hanno pensato bene di «giocare» con un cartello stradale di piazza Cavour. Hanno giocato così tanto che il cartello «ha perso i sensi ed è caduto a terra esausto». Questa è stata solo l'ultima in ordine di tempo delle loro prodezze conosciute.
Non contenti qualche giorno prima avevano approfittato dell'imbarcazione ormeggiata fronte teatro per provare l'ebbrezza della navigazione fino a quando sono stati stoppati e fatti risalire a riva da qualche adulto. Sono inoltre stati protagonisti di piccoli ma fastidiosissimi atti vandalici ai danni di alcune automobili in parcheggio.
Si muovono in branco dal centro storico a viale Maddalena ma non disdegnano anche la zona sottostante il ponte della Chieppara. «Tutti sanno chi sono - ma nessuno interviene - commenta un residente che preferisce mantenere l'anonimato per paura di ritorsioni -. Tra di loro ci sono anche dei ragazzi che appartengono alla cosiddetta Adria bene».
Ultimo aggiornamento: 12:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA Qualche sera fa per ammazzare il tempo hanno pensato bene di «giocare» con un cartello stradale di piazza Cavour. Hanno giocato così tanto che il cartello «ha perso i sensi ed è caduto a terra esausto». Questa è stata solo l'ultima in ordine di tempo delle loro prodezze conosciute.
Non contenti qualche giorno prima avevano approfittato dell'imbarcazione ormeggiata fronte teatro per provare l'ebbrezza della navigazione fino a quando sono stati stoppati e fatti risalire a riva da qualche adulto. Sono inoltre stati protagonisti di piccoli ma fastidiosissimi atti vandalici ai danni di alcune automobili in parcheggio.
Si muovono in branco dal centro storico a viale Maddalena ma non disdegnano anche la zona sottostante il ponte della Chieppara. «Tutti sanno chi sono - ma nessuno interviene - commenta un residente che preferisce mantenere l'anonimato per paura di ritorsioni -. Tra di loro ci sono anche dei ragazzi che appartengono alla cosiddetta Adria bene».
