Animalisti in piazza per difendere
l'orsa Daniza che rischia la galera

Sabato 23 Agosto 2014 di Daniela Boresi
Animalisti in piazza per difendere l'orsa Daniza che rischia la galera
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Da mamma coraggio a prigioniera politica. L’esistenza di Daniza, l’orsa rea di aver ferito un fungaiolo attratto dalla sua allegra famigliola, sta dividendo la collettività, una parte schierata verso una sua cattura per evitarle di nuocere ancora, l’altra per la libertà accanto ai suoi tre cucciolotti. E non si tratta a quanto pare solo di una disputa ideologica, visto che ieri in quel di Pinzolo, nel Trentino le due diverse fazioni si sono affronatte a suon di epiteti, guardate a vista dagli angenti in tenuta antisommossa che, in qualche frangente, hanno temuto pure il peggio.







A volerla ben vedere è però anche una questione di prospettiva. Il plantigrado stanziale sui monti Trentini e munita di radiocollare, è mamma di tre cuccioli e come tale ancor più inavvicinabile e suscettibile. L’incontro ravvicinato con il malcapitato fungaiolo ha cambiato la sua pacifica esistenza: mamma orsa ha reagito, ferendolo anche se non in modo grave. Un fatto che però ha creato non poco allarme, tanto che la Provincia di Trento ha deciso per la cattura dell’esemplare. Ma non dei suoi piccoli che, se dovessero finire incautamente con mamma orsa nel tubo-trappola, dovrebbero essere rilasciati.



Questa la miccia della guerra che ieri a Pinzolo ha registrato momenti di alta tensione, con tanto di occupazione nei giorni scorsi della sede della Provincia di Trento. Ieri il corteo dei "pro Daniza", un centinaio di animalisti provenienti da tutta Italia si è ritrovato a Pinzolo, in Trentino, proprio per protestare contro l'ordinanza della Provincia di Trento che prevede la cattura dell'orsa Daniza. «Giù le mani da mamma orsa», uno degli slogan gridati dagli animalisti che si sono raggruppati nella piazza del paese della val Rendena affollato di turisti. La manifestazione pro-Daniza è stata promossa dal Partito animalista europeo, che l’altro eri pomeriggio a Trento, con una decina di militanti aderenti anche al Fronte animalista e agli Irriducibili toscani, aveva effettuato un blitz nella sede della Provincia autonoma.







A sostegno dell’animale, che intanto continua a dimostrarsi "irreperibile", anche la presidente della lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa) Michela Vittoria Brambilla che sostiene come "Daniza rischi l’ergastolo non per motivi tecnici, ma politici, per pura intolleranza verso gli orsi". E chiama in causa il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti: «Non può sfuggirgli che la decisione su Daniza è innanzitutto frutto di arroganza. La Provincia autonoma di Trento si arroga il diritto a decidere su una popolazione di orsi che è patrimonio nazionale ed è diffusa sul territorio di almeno quattro regioni: Oltre al Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia». E anche il governatore del Veneto Luca Zaia sul tema va cauto: per il Veneto gli orsi sono anche un patrimonio culturale.
Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 08:07

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