Asinello sbranato dai lupi, paura in paese: «Il branco è vicino, ci sono bambini e turisti. Si intervenga»

Intanto il sindaco di Ampezzo chiede che orso Francesco venga portato altrove

Mercoledì 16 Agosto 2023 di Cristina Antonutti
Asinello sbranato dai lupi, paura in paese: «Il branco è vicino, ci sono bambini e turisti. Si intervenga»

PREONE - Gli ululati rompono il silenzio della notte, ma non è un cartone animato di Walt Disney. È Preone, località Belvedere, Azienda agricola Fratelli Pace a due passi dal paese e dal rio Seazza, dove ogni giorno i bambini vanno a giocare e vengono portati i cani a sgambare. Che cosa nascondessero gli ululati, ma anche l'abbaiare dei quattro cani che vigilano sulla stalla, lo si è scoperto ieri mattina. «Alle sette - spiega Manuela Concina, che schiuma rabbia dietro il suo banco al mercato del contadino - mi ha chiamato spaventato uno dei nostri dipendenti. Ha trovato un asinello di un mese agonizzate e altre bestie ferite, avevano dei graffi. Ci erano stati segnalati due branchi di lupi dietro la nostra stalla, nel bosco verso il rio Seazza, e questo è il risultato.

Avevamo avvertito sia le guardie forestali sia il Comune, non c'è da scherzare, lì ci vanno a giocare i bambini con i sassi. Siamo a due minuti dal paese».


E IN MALGA L'ORSO
Gli asini allevati dall'azienda vengono utilizzati per tenere pulito il pascolo. Sono una ventina e una parte, durante l'estate, viene portata a malga Palis, sopra la Val d'Arzino, dove i figli di Manuela Concina hanno un gregge di ovini. Qualche giorno fa gli asini che si trovano nell'alpeggio sono sfuggiti a un attacco di orso Francesco. Li ha fatti scappare e per trovare riparo sono arrivati fin quasi alle porte dell'azienda. «L'orso fa l'orso e il lupo fa il lupo - tuona Concina - Ma noi facciamo sacrifici, abbiamo alimentato per tredici mesi la madre dell'asinello che abbiamo dovuto abbattere perché la ferita al ventre era troppo grave per pensare che potesse sopravvivere». È doloroso, spiega l'allevatrice, perché dietro a tanta fatica c'è anche tanto affetto per gli animali. Le predazioni, puntualmente denunciate alla Forestale, cominciano a far discutere. «Qua siamo sotto bombardamento - continua Manuela Concina - I forestali ci dicono che hanno le mani legate. Ma se non si tutela coloro che si prendono cura del territorio, che cosa succederà? E poi si chiedono perché tanti giovani se ne vanno via dalla Carnia».


RABBIA AD AMPEZZO
A pochi chilometri di distanza c'è un sindaco, Michele Benedetti, che alza la voce. È quello di Ampezzo. Il problema, in questo caso, riguarda orso Francesco. Dopo gli attacchi a Sauris, si ricorderà l'asina di malga Novarzutta, il plantigrado si è spostato verso Ampezzo prendendo di mira malga Veltri, dove l'allevatore Maurizio Fuchs lascia una ventina di asini. Non sono rinchiusi in recinti, perché la loro funzione è quella di tenere pulito il pascolo. La pastorizia ha bisogno di asini e muli, i pastori sono pochi e in quota non arrivano le falciatrici. «Quest'anno - spiega Benedetti - è la terza volta che l'azienda di Fuchs viene attaccata da orso Francesco. Siamo arrabbiati, se non si prendono provvedimenti, così si uccide la pastorizia, che è molto importante per i nostri pascoli. La politica interviene? Che cosa fa?». Insomma, inutile portare gli animali al pascolo per darli in pasto a lupi e orso.


PAURA PER I BAMBINI
Benedetti domani andrà dai carabinieri di Ampezzo per denunciare la predazione avvenuta venerdì notte a malga Veltri. «In malga, peraltro, nei giorni scorsi c'era una quindicina di persone con bambini - afferma - È necessario pensare all'incolumità di coloro che in questo periodo passeggiano nel bosco e raggiungono le malghe». Ma c'è un'altra questione. Se orso Francesco è monitorato, perché gli allevatori non vengono allertati quando si avvicina a greggi o malghe? «La Regione che cosa sta facendo? - si chiede il Benedetti - O la Forestale presidia l'orso o bisognerà spostarlo. Ha dimostrato di essere problematico, le sue predazioni sono documentate». Su quella di venerdì scorso non ci sono dubbi, perché la forestale ha lasciato l'asina uccisa (peraltro era incinta) all'aperto e orso Francesco è tornato a mangiare la sua preda. Allevatori e malgari chiedono alla Regione una gestione più attenta dei grandi predatori. «Noi non siamo contrari alla presenza dell'orso - ribadisce il sindaco - Ma Francesco va spostato altrove. La Regione deve dare una risposta».

Ultimo aggiornamento: 20:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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