Fidanzati uccisi, sabato la fiaccolata
ma è scontro tra sindaco e genitori

Martedì 30 Giugno 2015
Fidanzati uccisi, sabato la fiaccolata ma è scontro tra sindaco e genitori
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PORDENONE - Voleva essere una manifestazione condivisa, ma la fiaccolata organizzata dai genitori di Teresa Costanza, uccisa a colpi di pistola assieme al fidanzato Trifone Ragone, ha sollevato un polverone. A far saltare sulla sedia il sindaco della città è stato il volantino - distribuito a Pordenone - con cui i familiari dei due ragazzi hanno annunciato l'iniziativa. Stampato in ben evidenza c'era la scritta "No all’indifferenza e all’omertà".



«Non accetto che si definisca Pordenone una città omertosa e indifferente. Omertà è un termine che rifiuto. Per questo non credo che parteciperò alla fiaccolata organizzata per il 4 luglio». Il sindaco Claudio Pedrotti ha la voce alterata mentre spiega il suo rifiuto a partecipare alla manifestazione. La rabbia traspare dalle parole che solitamente sceglie con cura. «Ma insomma, per che motivo organizzano questa fiaccolata? Se è per ricordare i due ragazzi uccisi la mia presenza sarebbe sicura. Sono anch’io padre - ci tiene a rimarcare il sindaco di Pordenone - e sono vicino umanamente ai genitori... Ho un figlio della stessa età».



Ma a fare arrabbiare Pedrotti, e tanto, è quella che lui definisce «la strumentalizzazione di una tragedia per parlare di Pordenone come di una città omertosa. Non lo posso accettare», taglia corto mentre si percepisce che sta cercando di calmarsi, di quietare le emozioni. «Sono stufo di sentire trasmissioni spazzatura parlare di omertà, stufo di sentire attribuire alla mia città colpe che non ha. Ora ho deciso di dire basta. Non voglio avere nulla a che fare né con la morbosità di trasmissioni televisive né con siparietti tragici come per Avetrana, con il dolore sbattuto in prima pagina».



«Omertà e indifferenza non sono parole rivolte alla città. Ma sicuramente i pordenonesi lo hanno capito. Solo il sindaco non lo ha capito... È la prima volta che sento una cosa del genere». Carmelina Costanza, la mamma di Teresa, parla al telefono con voce fievole. Poi rincara la dose dagli schermi di Tpn, accusando il sindaco di non aver mai risposto alle loro telefonate, alle richieste di intervento, persino a una lettera scritta ben prima delle locandine e rimasta senza risposta.



Interrotta da singhiozzi è invece la conversazione con la mamma di Trifone, Eleonora. «Ho compiuto 49 anni il 23 giugno - racconta - ed è stato il primo compleanno senza Trifone». Pure lei dà una diversa lettura delle parole "omertà e indifferenza", sottolineando che si tratta di termini generici che vanno bene dal nord al sud. Nessun riferimento specifico a Pordenone e ai pordenonesi. «Il sindaco ha la coda di paglia - afferma con toni fermi Eleonora Ragone -. Non vuol venire? Pazienza. "Caggia a fà" diciamo qui, non possiamo costringerlo». Poi tace e scoppia in un pianto straziante. «Come si può andare dietro a delle parole, a dei sofismi quando si parla della morte di due ragazzi. L’unica cosa che mi da pace è che Trifone non si è accorto di nulla quando è stato ucciso. Aveva il volto sereno, sembrava che dormisse».
Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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