Truffa milionaria e riciclaggio, al via il processo per Riccardo Radicchi.
I fatti si sarebbero accaduti tra il 2018 e il 2019, due anni prima dell’applicazione della corposa misura di prevenzione personale e patrimoniale dal valore di 3 milioni di euro eseguita sui beni di Radicchi. Misura che deriva proprio dalle indagini relative alla truffa milionaria e al riciclaggio per cui è a processo. La misura è diventata definitiva, dopo che anche la Cassazione si è espressa in merito. In particolare al Radicchi è stata sequestrata una villetta a Monterosi, conti correnti, gioielli e mezzi. Secondo gli inquirenti, che lo hanno portato davanti al collegio del Tribunale di Viterbo per truffa e riciclaggio, Radicchi sarebbe legato a doppio filo a note famiglie malavitose della Capitale, in particolare i Vadalà, i Fasciani e i Casamonica.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti Radicchi avrebbe messo in atto una truffa da quasi 3 milioni di euro. In particolare il 44enne e i suoi soci facevano sottoscrivere un contratto di associazione partecipazione con una srl che investiva in orologi e preziosi tramite la partecipazione ad aste su tutto il territorio nazionale. I finanziatori erano allettati ad entrare in affare in quanto veniva prospettato loro un utile a cadenza mensile o entro un tempo determinato, in misura pari al rapporto tra capitale investito e apporto versato, in ogni caso non superiore al 100-110% annuo della somma investita e garantendo comunque la restituzione dell’intero capitale versato con polizze fideiussorie prive di qualsivoglia affidabilità poiché da una società dotata di un capitale di valore irrisorio e inidoneo a garantire l’obbligazione apparentemente assunta che le vittime sottoscrivevano.
Alcune vittime avrebbero versato fino a 400mila euro a Radicchi senza aver mai avuto niente indietro. I coniugi di Monterosi e i suoceri rispondono anche di riciclaggio per aver impiegato il denaro ottenuto illecitamente dalle vittime per l’acquisto della villetta a Monterosi (sequestrata dagli inquirenti) in modo da ostacolare l’identificazione della provenienza del denaro. Il processo entrarà nel vivo il prossimo 28 novembre con i primi 5 testimoni.