Stavolta i rifiuti sono tutti per Viterbo.
Rifiuti, per il bando il tempo stringe ma ora c'è il project Gesenu: «Cosa sceglie Arena?»
Martedì Zingaretti aveva annunciato la firma, senza però specificare i contorni della vicenda, che infatti era approdata in tempo reale anche nel corso della seduta di consiglio comunale a palazzo dei Priori. «Per l’ennesima volta – aveva anticipato il presidente della Regione Lazio - sono stato costretto ad emanare un’ordinanza per aiutare Roma e per fare fronte alla drammatica situazione della città sommersa dai rifiuti e tentare di risolvere provvisoriamente il problema». Poi i ringraziamenti «di cuore ai cittadini e agli amministratori di quelle città del Lazio e italiane che da mesi accettano il conferimento sul proprio territorio e sopportano questa situazione incresciosa e paradossale».
Ieri è stata resa nota l’ordinanza: qui arriveranno 500 tonnellate al giorno, alcune fino al 15 luglio, il resto fino al 31. Nello specifico, Zingaretti impone «all’amministrazione giudiziaria di E.Giovi, gestore degli impianti Tmb 1 e 2 di Malagrotta – si legge - di conferire fino al 15 luglio gli scarti derivanti dal trattamento dei rifiuti indifferenziati prodotti da Roma Capitale e conferiti da Ama, pari a 200 tonnellate al giorno». Due: al Centro Servizi ambientali, gestore dell’impianto di trattamento di Castelforte, Latina, di conferirne 100 «fino alla data del 31 luglio». Tre: a Saf, gestore dell’impianto di Tmb di Colfelice, Frosinone, di inviare fino al 31 luglio «240 tonnellate al giorno, rispettivamente 200 presso la discarica Ecologia Viterbo e 40 presso la discarica Civitavecchia Fosso Crepacuore».
Il centro destra, prima ancora però della pubblicazione dell’ordinanza, ha avuto gioco facile ad attaccare duramente la Regione. Allo stesso tempo è riuscita a innescare una polemica interna, legata al governo di palazzo Gentili. «È l’ennesima vergogna, un ulteriore atto di arroganza – dice il forzista Giulio Marini, delegato all’ambiente della Provincia - che dimostra tutta l’incapacità del governatore. Non accetteremo silenti questa folle imposizione e spiegheremo, con i dati, che i nostri impianti non sono in grado di accogliere ancora i rifiuti romani».
Un intervento su cui è entrato a gamba tesa il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio provinciale, Gianluca Grancini. «Leggo con piacere la presa di posizione di Marini. Una cosa gli faccio però notare: con il Pd che governa la Regione condivide l’esperienza in Provincia. La delega all’ambiente gli è stata conferita dal presidente espressione del Pd. Il ruolo di consigliere di lotta e di governo mal gli si addice, farebbe bene a dimettersi e a porre politicamente alla sua, speriamo presto, ex maggioranza la questione che oggi pone ai viterbesi quasi cadendo dal pero».