Omicidio Bramucci, la cognata: «Io non c’entro, mi hanno incastrato»

Domenica 30 Ottobre 2022
Sabrina Bacchio

«Io non c’entro, mi hanno incastrato».

Sabrina Bacchio, che davanti al gip del Tribunale di Viterbo ha preferito rimanere in silenzio, sarebbe stata intercettata proprio mentre tentava di difendersi davanti alla sorella. Sorella e moglie di Salvatore Bramucci, per cui lei è stata prima indagata a piede libero e poi arrestata con ordinanza del gip per concorso in omicidio. Le parole sarebbero state pronunciate tra le mura domestiche durante un confronto tra le due donne poco dopo l’iscrizione nel registro degli indagati.

Salvatore Bramucci è stato ucciso con un agguato il 7 agosto scorso e la cognata, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo molto importante. Avrebbe aiutato i killer a pianificare l’omicidio fornendo informazioni importanti su suoi spostamenti. Il 57enne pluripregiudicato viveva in una zona di campagna di Soriano nel Cimino e poteva uscire solo 6 ore al giorno, stava infatti finendo di scontare ai domiciliari una condanna. Gli orari di libera uscita erano stati modificati proprio qualche giorno prima di morire, e sarebbe stata proprio la cognata a svelare ai killer, Tonino Bacci e Lucio La Piera dal 12 settembre rinchiusi in carcere, che tutto era cambiato. Non solo, avrebbe anche pianificato l’agguato con durante pranzi e cene con gli altri indagati.

L’arresto della Bacchio ha sicuramente aggiunto un’altra tessera per ricostruire il mosaico che ha portato all’omicidio. Quel che manca ancora, e che gli investigatori stanno continuando a cercare, è il movente e il mandante. Due fattori collegati. Stando a quanto riportato, durante la prima fase delle indagini dalla moglie della vittima, Bramucci avrebbe avuto un tesoretto. Tesoretto che gli sarebbe servito per espatriare con la figlia a Tenerife. Ma di questi soldi, che potrebbero essere il motivo dell’omicidio, nessuno sa niente.

Mancherebbero all’appello anche i famosi 5 orologi di Bramucci: Rolex e Cartier e Bulgari che la vittima aveva ricevuto indietro al termine dell’ultimo processo per cui era stato condannato. Il 57enne di Soriano nel Cimino due anni fa era stato condannato per usura ed estorsione a 3 anni e 4 mesi di reclusione. Durante l’indagine vennero sequestrati centomila euro e i 5 orologi preziosi. Orologi che alla fine tornarono, su ordine del Tribunale, nelle mani del Bramucci e che al momento non sarebbero stati ritrovati. I carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati del sostituto procuratore Massimiliano Siddi, continuano a indagare.

Ultimo aggiornamento: 20:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA