Omicidio Bramucci, giudizio immediato per i killer e la cognata “pianificatrice”.
Era appena uscito dalla sua villetta, nelle poche ore di libertà concesse dai domiciliari, per recarsi al canile che gestiva vicino casa. Un agguato, pianificato a tavolino per giorni da persone che erano molto vicine a lui. Dopo 12 mesi di indagini ieri il pm Massimiliano Siddi ha richiesto il giudizio immediato per omicidio con l’aggravante della premeditazione per il “comando di fuoco” composto da Tony Bacci e Lucio La Pietra e per la cognata di Bramucci Sabrina Bacchio, accusata di aver assoldato i killer e di aver pianificato l’omicidio fornendo dettagli preziosi. Richiesta accolta dal gip che ha fissato l’udienza davanti alla Corte d’assise di Viterbo per il prossimo 23 ottobre.
Nel secondo filone di inchiesta, quello non ancora concluso, ci sono altre 4 persone: il compagno della Bacchio Costantin Dan Pomirleanu, Alessio Pizzuti, Fabio Buti e Ismail Memeti. Tutti avrebbe avuto un ruolo nell’omicidio. E tutti sarebbero, stranamente, residenti nella stessa palazzina di Ponte di Nona a Roma. In particolare Bacci e La Pietra sarebbero stati coloro che materialmente avrebbero premuto per sei volte il grilletto contro Salvatore Bramucci. La Bacchio sarebbe la mandante e la pianificatrice. Un ruolo scoperto dagli inquirenti grazie ai molteplici messaggi inviati ai suoi “compari”.
Il primo a luglio. «Non esce più alle 9 ma alle 8. Capito? ». In queste poche parole la 48enne informa Bacci che gli orari di uscita di Bramucci sono cambiati. E ancora il 2 agosto: «Ma come stiamo messi?». Puntuale la risposta del gruppo di fuoco: «Noi siamo tutti in preparazione eh». Ieri intanto il medico legale Benedetta Baldari ha depositato la perizia medico legale sul decesso.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout