Cinque anni di più, una carriera importante fermata dagli infortuni ma anche tanta passione e volontà per non fermarsi a piangere sul destino che ha reso un campione il fratello minore.
Uno dei momenti più emozionati vissuti nella giornata dedicata a Leonardo Bonucci a Viterbo, è stato quando al Rocchi è stato invitato sul palco il fratello Riccardo.
«Da piccoli il pallone me lo nascondeva lui - svela Leonardo - oggi non c'è paragone: accampa la scusa del dolore al ginocchio ed evita di giocare». Riccardo, che riceve la maglia della Viterbese con il numero sei che indossava quando segnò alla Torres, incassa e ribatte. «Una volta Leo il pallone se lo portò proprio via. Giocavamo tra più grandi al campetto dell'oratorio e per lui non c'era spazio. Appena la palla uscì fuori dal rettangolo di gioco corse a prenderla senza più ridarcela». Storia di vita vissuta, di una famiglia normale che si è aiutata a vicenda per issarsi fin sul tetto d'Europa.