Riapre lo scrigno del Chiericati, l'ala
novecentesca: ecco le opere 'segrete'
Ingresso gratuito per tre giorni

Mercoledì 5 Ottobre 2016 di Roberto Cervellin
L'assessore Jacopo Bulgarini d'Elci e Giovanni Carlo Federico Villa dei musei civici

VICENZA - Anni di restauri per svelare i capolavori “nascosti”. A palazzo Chiericati riapre l'ala novecentesca dopo un recupero di 8 anni. Si potranno ammirare le opere dei maggiori artisti dal Duecento ai Seicento chiuse finora nei depositi. Il 7 ottobre verrà inaugurato il nuovo settore della pinacoteca civica che consentirà di raddoppiare gli spazi espositivi, che passeranno da 1.500 a quasi 3 mila metri quadrati. Fervono gli ultimi lavori, in mattinata è saltata la luce e in alcuni punti delle sale espositive si opera per mettere a posto gli ultimi particolari mentre è stata invitata la stampa a visitare l'esposizione.
 

 

L'ampliamento verrà festeggiato con l'apertura della mostra sulla grande guerra “Ferro, fuoco e sangue” e l'attivazione di un itinerario dedicato a Giovanni Bellini che si snoderà tra musei civici, chiesa di Santa Corona e palazzo Leoni Montanari. Inoltre per 3 giorni, dal 7 al 9 ottobre il museo sarà visitabile gratuitamente. Questi gli orari dell'entrata libera: venerdì dalle 21 a mezzanotte, sabato dalle 19 a mezzanotte e domenica dalle 9 alle 17. «I visitatori saranno sorpresi nell'esplorare un percorso che li porterà in uno spazio alto 7 metri dove potranno ammirare la ricostruzione della perduta chiesa di San Bartolomeo, scrigno dei tesori della pittura vicentina di fine '400 - spiega il vicesindaco Jacopo Bulgarini d'Elci - Questa operazione di rinnovamento contribuirà a rafforzare i grandi attrattori turistici della città. Gli investimenti sono indirizzati non solo alla conservazione di monumenti e opere d'arte, ma anche alla valorizzazione». Il consulente scientifico Giovanni Carlo Federico Villa​ spiega nella nostra videointervista la potenzialità dei musei civici vicentini alla luce del rilancio dell'ala finora "nascosta" del Chiericati.
 


Con l'autunno l'offerta culturale del caluogo berico registra dunque un appuntamento atteso da tempo. «L'obiettivo è rafforzare il Chiericati quale 'macchina delle emozioni' del territorio, con una delle collezioni più prestigiose d'Italia», prosegue Bulgarini d'Elci. L'ala novecentesca ospiterà opere comprese tra il medioevo e il barocco, mentre nei sotterranei troverà posto la mostra “Ferro fuoco, sangue. Vivere la grande guerra”, con immagini di Giuliano Francesconi realizzate secondo i canoni della cosiddetta “still life”, cioè la natura morta. Al Leoni Montanari approderà la “Trasfigurazione” di Bellini, prestata dal museo di Capodimonte di Napoli. In città lo stesso Bellini è presente anche con il “Battesimo di Cristo” di Santa Corona. Da palazzo Thiene invece arriverà al Chiericati il “Cristo crocifisso”. Le tre tele saranno oggetto di un tour dedicato al pittore, noto per la qualità pittorica e il paesaggio. «Credo che la convergenza di queste operazioni possa stimolare i visitatori a venire a Vicenza", sottolinea ancora il vicesindaco.

La mostra dedicata al primo conflitto mondiale, curata da Mauro Passarin, esporrà fino al 26 febbraio foto di frammenti di oggetti quali maschere antigas, spuntoni, tubi esplosi dalla nitroglicerina, un cucchiaio formato da un proiettile, pinze per tagliare i reticolati, gli occhialini contro il riverbero della neve, vecchie suole di scarponi, baionette ed elmetti deformati. Il lifting del Chiericati è stato firmato da Giovanni Carlo Federico Villa, referente scientifico dei musei civici, e da Emilio Alberti e Mauro Zocchetta, responsabili della direzione tecnica e del progetto esecutivo dell'allestimento. Gli ambienti ospiteranno inoltre i sette lunettoni provenienti dal palazzo del Podestà, opere di Carpioni, Maffei e Jacopo Bassano raffiguranti i “rettori” di Vicenza.

Al secondo piano il tema della pittura si svilupperà con la “Madonna con il bambino” in terracotta di Jacopo Sansovino e le tele dei maestri della pittura veneta come Tintoretto e Veronese. «Il percorso culminerà nella visione della riproduzione della chiesa di San Bartolomeo, curata nei minimi dettagli per rendere il più possibile l'ambiente simile all'originale e per valorizzare le opere d'arte di - precisa Villa - La chiesa potrà essere ammirata anche dal lunettone superiore, salendo di un piano.
Completato il percorso nell'ala novecentesca, attraverso il giunto si ritornerà al piano nobile dell'ala palladiana».

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