PopVi, l'ad Iorio: «Zonin dovrebbe
dimettersi dalla Fondazione Roi»

Venerdì 22 Aprile 2016
Francesco Iorio
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VICENZA - L'ex presidente della banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, «dovrebbe dimettersi dalla Fondazione Roi», di cui è ancora presidente. Lo ha detto l'amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza, Francesco Iorio durante la presentazione dell'Ipo.

Glielo ha chiesto? «Non lo vedo da tempo» ha replicato Iorio. La Popolare di Vicenza esprime la maggioranza del consiglio della Fondazione Roi, incluso il presidente. Durante la presidenza di Zonin la Fondazione ha concentrato gran parte del patrimonio lasciato dal marchese mecenate Giuseppe Roi nella azioni della Popolare di Vicenza, di fatto annientando il patrimonio dell'ente.

«Se questa banca andasse sul mercato a 0,38 (come multiplo sul patrimonio netto tangibile, ndr)» e quindi a 0,1 euro per azione «sarebbe un bellissimo risultato. È un bellissimo valore per certi versi poterla collocare a 0,38». Lo ha dichiarato Iorio. «Dieci centesimi sono un numerone se paragonato a quello che sta succedendo sul mercato bancario in generale», ha aggiunto, sottolineando che «la banca al mercato piace».

«Io sono abbastanza sereno che la tematica del flottante alla fine non ci sarà e che la banca avrà moltissime probabilità se non la quasi certezza di essere quotata». L'avvio delle negoziazioni in Borsa sulle azioni della Banca Popolare di Vicenza è previsto il 3 maggio.

«Io come il presidente Dolcetta eravamo favorevoli all'azione di resposabilità», ha dichiarato Iorio commentando la decisione dell'ultima assemblea di non procedere con un'azione di responsabilità contro gli ex vertici. «Credo che oggi - ha detto comunque Iorio - ci siano tutte le evidenze anche formalizzate perché il nuovo consiglio possa prendere una scelta molto consapevole».

Dall'inizio del 2016 la Banca Popolare di Vicenza ha registrato un calo dei depositi di circa 700-800 milioni, pari a un -6% rispetto alla fine del 2015, ha indicato l'a.d. dell'istituto. La flessione, nel dettaglio, si è verificata da gennaio a marzo, mentre «ad aprile non è successo niente». «Abbiamo avuto un'ulteriore fuoriuscita di raccolta nell'intorno delle due assemblee», ha aggiunto, notando che comunque la banca «non ha perso clienti ma ha perso masse». I clienti, quindi, hanno spostato la parte dei depositi eccedente i 100mila euro «per paura di essere "bailinati" e come dargli torto».

Ultimo aggiornamento: 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA