Azionisti e risparmiatori in allarme
per la discesa del titolo di PopVi
VenetoBanca a 7,3 euro preoccupa

Giovedì 3 Dicembre 2015
Il presidente Dolcetta e il dg Iorio
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VICENZA - Un brivido lungo la schiena di azionisti e risparmiatori dopo che Veneto Banca, come ha riportato oggi Il Gazzettino, ha fissato l'azione a 7,3 euro. Una lunga discesa del valore del titolo della banca con fulcro a Montebelluna, che stava a 39,5 e poi venne deprezzato a 30,5, per ora piombare a 7,3, valore deciso dopo una riunine fiume del cda terminata quasi a mezzanotte.

E la Popolare Vicenza? La attende un destino simile? Come si sa le due banche si assomigliano parecchio. L'azione di PopVi nell'era Zonin stava oltre i 62 euro, per poi essere tagliata a 48. Sulla scorta dell'esempio trevigiano, molti cominciano a pensare che potrebbe scivolare intorno ai dieci euro. Una batosta notevole. Ovviamente questi sono solo illazioni e conti "della serva", ma il girare delle notizie è sufficiente ad allarmare i vicentini che hanno i loro soldi nella Popolare. Sta di fatto che continua il cantiere di rilancio delle due Popolari venete che devono trasformarsi in spa e hanno messo in pista aumenti di capitale da 2,5 miliardi in totale.

Intanto nei giorni scorsi è stata confermata l'anticipazione del nostro giornale sulle dimissioni di Giuseppe Zigliotto, presidente locale di Confidnustria, indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Vicenza per aggiotaggio e ostacolo alla Vigilanza, dal cda della banca berica. In arrivo nuovi avvicendamenti al vertice operativo mentre è ancora vacante la direzione generale della controllata in Sicilia Banca Nuova. Ora la presidenza di Stefano Dolcetta, vice presidente di Confindustria, e il cda sono impegnati a far decollare il piano industriale di rilancio messo a punto dal consigliere delegato Francesco Iorio. Nei giorni scorsi BpVi ha ricevuto dalla Banca Centrale Europea un sostanziale appoggio al piano di rilancio con i risultati finali del Processo di Revisione e Valutazione Prudenziale (srep).

Procedono intanto gli incontri col sindacato sul piano di esuberi che vede 575 addetti in surplus e la chiusura di un’ottantina di filiali, 14 di Banca Nuova, istituto che potrebbe uscire dal perimetro dal gruppo in futuro. Ancora nebbia sul destino dei 300 addetti della controllata Servizi Bancari (attività informatiche). La metà potrebbe finire al Sec di Padova, società che vede tra i suoi azionisti anche Veneto Banca e Popolare Alto Adige.

Nel frattempo si è costituita la nuova “Futuro 150 –Soci Banca Popolare di Vicenza”, associazione di azionisti e risparmiatori costituita, si legge in una nota, "per rappresentare gli interessi di soci e azionisti della Banca Popolare di Vicenza e per sostenere lo sviluppo dell’Istituto di Credito nel territorio, sceglie il nome definitivo". Il sodalizio si prepara alla nomina del presidente aprendo la campagna associativa. “Dopo l’atto costitutivo - commenta il portavoce Andrea Beretta Zanoni – entriamo ora nell’operatività. Il primo passo è la scelta definitiva del nome, che intende valorizzare la storica tradizione bancaria dell’Istituto, ma anche dare un segnale di discontinuità e proiettare lo sviluppo della banca nel lungo periodo: si chiamerà infatti “Futuro 150 – Soci Banca Popolare di Vicenza”. La segreteria nuovi soci è affidata a Loriana Costa.


Ultimo aggiornamento: 21:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA